Si è insediato a Palazzo Orleans di Palermo il Consiglio di amministrazione dell'Istituto regionale del vino e dell'olio (Irvo). Ne dà notizia con un comunicato la Regione Sicilia.
L’esempio prezioso di Diego Planeta
Le nuove nomine mettono fine a un lungo periodo di commissariamento ma arrivano, purtroppo, proprio contemporaneamente alla notizia di una grave perdita.
In questi giorni è infatti venuto a mancare Diego Planeta, storico presidente della più
grande cantina sociale siciliana Settesoli di Menfi e presidente dal 1985 al 1993 dell'istituto regionale della vite e del vino. In questo ruolo Planeta diede un contributo decisivo al rinascimento della vitivinicoltura siciliana, puntando sulla qualità dal vigneto fino alla promozione del prodotto. Un esempio che si spera possa ispirare i nuovi vertici di Irvo.
Musumeci: «Una nuova fase per l’istituto»
«Da oggi - ha detto Nello Musumeci, presidente della Regione - inizia una nuova fase. L'Istituto deve tornare a essere un prezioso strumento di supporto per le aziende siciliane, dopo anni nei quali è stato abbandonato al suo destino. Per questo rilancio il mio governo ha scelto un presidente che rappresenta una garanzia per la sua serietà e competenza».
L'assessore all’agricoltura Edy Bandiera ha ricordato gli svariati milioni di euro di
disavanzo e i debiti con la Fiera di Verona dovuti agli impegni assunti dalla Regione al Vinitaly in passato e non onorati. «Abbiamo rimesso - ha sottolineato l'assessore - l'Istituto in bonis e riavviato le certificazioni dei prodotti, ridandogli così dignità».
«La missione dell'Ente - ha aggiunto Sebastiano Di Bella, nuovo presidente di Irvo - è quella che discende dal proprio Statuto: ricerca, sperimentazione, divulgazione e promozione. Nel perseguimento di essi non solo sarà ricercata la collaborazione di tutti gli attori delle due filiere, pubblici e privati, ma anche quella degli enti interessati a contribuire a consolidare la reputazione del "Brand Sicilia" e a fare di vino e olio due ambasciatori significativi della Sicilia».
Il lungo iter per l’insediamento
Già lo scorso 14 maggio la giunta di governo della Sicilia aveva individuato il nome del nuovo presidente dell’Irvo, l’Istituto regionale Vino e Olio. La scelta era caduta su Di Bella, vitivinicoltore tra Siracusa e Palermo, nonché navigato ex dirigente generale dell’Assemblea regionale siciliana, adesso in pensione. Ma per la sua nomina ufficiale si attendeva l’ok della prima Commissione del parlamento regionale, semaforo verde che è arrivato a metà giugno.
Con la delibera dello scorso 23 luglio, insieme a Di Bella, sono stati nominati gli altri due componenti del cda sulla base delle proposte avanzate dalle organizzazioni professionali di categoria e delle centrali cooperative.
Dopo circa due anni di gestione commissariale, nel corso dei quali all’Istituto regionale Vino e Olio si sono alternate diverse figure dell'amministrazione regionale, si andrà finalmente a una nuova gestione “ordinaria”.
I due vice
Ad affiancare il neo-presidente, andranno Giuseppe Aleo in rappresentanza delle associazioni di agricoltori e segnalato da Copagri Sicilia, e Leonardo Taschetta, presidente della cantina sociale Colomba Bianca, in rappresentanza delle organizzazioni professionali del movimento cooperativo, il cui nominativo era stato segnalato dall’Agci.
La polemica con la Cia
Aleo, oggi è presidente della Copagri Trapani, ma ha un lungo passato da dirigente della
Cia-Agricoltori Italiani. Forse proprio per questo Rosa Giovanna Castagna, presidente della Cia siciliana, non ha perso tempo nel manifestare all’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, il proprio dissenso riguardo le modalità di scelta dei nuovi consiglieri: «Non c’è stata alcuna consultazione o concertazione da parte dell’assessore regionale all’Agricoltura: né con me né con altri dirigenti della Cia siciliana riguardo le persone che sono state nominate. La Cia non si è espressa mai a sostegno di alcun candidato di nessun’altra organizzazione agricola».
Ma a proposito della polemica accesa da Cia Sicilia, Bandiera ha subito smentito tutto: «Con nota protocollo 3250/Gab del 25 ottobre 2019, e successivamente con mail delle ore 11 di pari data, confermata peraltro, come da prassi, da verifica telefonica di ricezione, abbiamo inoltrato alla Cia Sicilia formale richiesta di designazione di un membro in seno al CdA dell’Irvo da nominare poi tra i soggetti designati dalle organizzazioni professionali dell’agricoltura e dalle organizzazioni professionali del movimento cooperativo maggiormente rappresentative». Tuttavia, a quanto sembrerebbe, il nominativo indicato da Cia Sicilia non è mai arrivato sul tavolo dell’assessore.