Ha tagliato le trenta vendemmie il "Nabucco", vino simbolo dell’azienda parmense Monte delle Vigne prodotto con uve Barbera e Merlot, il primo rosso fermo realizzato a Parma nell'ormai lontano 1992, in un territorio dove per tradizione dominano i frizzanti.
Il nome del vino è un omaggio al territorio parmense e al suo carattere legato al mondo lirico come città della musica.
Il Nabucco, vino fermo in terra di frizzanti
Fin dagli inizi Monte delle Vigne si è orientata all’allevamento di vitigni autoctoni, come la Barbera da cui nasce Nabucco, che riescono ad esprimere al meglio il terreno in cui vengono allevati.
A questo l’azienda ha sempre affiancato un'attenzione alla sostenibilità, obiettivo che viene perseguito sia in vigneto che in cantina, dotata di impianto fotovoltaico da 40 kW, sistema solare termico e di recupero delle acque piovane per l’irrigazione, oltre che di procedure per il riciclo dei materiali.
Vigneti di Barbera dai 9 ai 30 anni
I vigneti con cui viene prodotto Nabucco hanno dai nove ai trent’anni di età e crescono su terreni calcareo-argillosi ad un’altitudine di 200/300 metri. L’uva Barbera viene selezionata e raccolta a mano e macera, dopo la fermentazione a 32°, 30 giorni sulle bucce e affina poi 12/14 mesi.
Le barriques utilizzate sono di rovere francese di Allier, privilegiando tostature medie dolci, provenienti da diverse tonnellerie: Berthomieu nei primi anni, Vicard dal 2007, e negli anni successivi Taransaud, Centre France e Orion.
L'andamento delle trenta annate, dal 1992 al 2022
Nell'occasione del trentennale, l'azienda ha diffuso anche un interessante "rendiconto" dell'andamento delle annate dal 1992, con la prima piccola produzione da vigneti di più di trent'anni e un blend 70% Barbera e 30% Merlot, fino al 2018 (90%-10%), annata che ha visto anche l’introduzione di botti di rovere da 25 e 20 ettolitri e la riduzione dell’inserimento di legni nuovi al di sotto del 30%.
I primi passi dell'azienda di Pizzarotti nel 1963
La storia dell'azienda inizia in realtà nel 1963, quando Pietro Pizzarotti acquista la Villa di Monticello, un podere di 100 ettari circondato dal bosco sulle colline parmensi di Ozzano Taro, dove sogna di riportare l’arte della viticoltura.
Vent’anni dopo nasce Monte delle Vigne e nel 2004 l’azienda incontra Paolo Pizzarotti, figlio di Pietro ed erede del podere confinante con la cantina.
40 ettari, vitigni autoctoni, conduzione in biologico
Oggi la cantina conta 40 ettari vitati, dove alleva vitigni autoctoni valorizzando il patrimonio culturale e identitario del territorio e con una forte impronta sostenibile, sia in vigna che in azienda.
Nel 2021 Monte delle Vigne ha ultimato la conversione in biologico, dando forma ad un lungo percorso atto a custodire la biodiversità dell’area e dando vita a vini identitari come Nabucco e Callas, omaggio al carattere lirico di Parma, e ai vini della prosa, da uve in purezza che raccontano il territorio.