Più nota alle cronache per il mare e come meta turistica un po’ radical chic, l’area di Capalbio è invece meno conosciuta per i suoi vini Doc, vuoi per la presenza di vicini di peso che fanno un po’ ombra: la zona del Montecucco Docg e del Morellino di Scansano Doc e allontanandoci verso il Senese anche le aree del Brunello di Montalcino e del Nobile di Montepulciano, entrambe Docg.
Un territorio a forte vocazione
Eppure attorno al grazioso borgo in provincia di Grosseto, nel sud della Toscana, quasi in odor di Lazio, vengono prodotti vini Doc interessanti da un piccolo gruppo di aziende virtuose, non senza sorprese e in varie tipologie: bianco, rosso, rosato, vermentino, sangiovese, etc. L’areale produttivo del Capalbio Doc abbraccia anche i confinanti comuni di Manciano, Magliano in Toscana e Orbetello; notoriamente terre di forte attrattività turistica, non solo d’estate. L’enoturismo, però, stenta a decollare tuttora con un potenziale ampio e inesplorato, come del resto avviene in altre zone d’Italia penalizzate dalla mancanza di forti strategie e risorse pubblico-private, capaci di sviluppare forme d’economia integrative e alternative, a tutto vantaggio del territorio, dell’occupazione e della qualità ambientale.
Il legame vino-arte
I produttori vitivinicoli di Capalbio hanno però deciso di puntare sul legame tra il vino e il mondo dell’arte contemporanea, in particolare sulla land art, filone decisamente brillante, “naturalista” e già sperimentato con successo a macchia di leopardo da diverse cantine italiane, tra ambizioni individuali di comunicazione, promozione e mecenatismo.
Al binomio arte e vino, invece, i produttori di Capalbio hanno dedicato un approccio associativo e di sistema con un evento interessante che è in programma ormai da otto edizioni e che raccoglie le opere site-specific di un gruppo d’artisti italiani e stranieri. Si viene così a creare un ideale itinerario enoturistico che dialoga con pubblici di appassionati e intenditori, di vino, di arte o di entrambi. Tra degustazioni, incontri con i produttori e visite culturali.
Gli ideatori dell'evento
La manifestazione si sovrappone alla vendemmia e prende il titolo di Arte & Vino, in programma nell’edizione 2021 da inizio ottobre al 30 di novembre, un progetto promosso dall'Associazione Il Frantoio e dall'Associazione Capalbio è Vino, ideato da Maria Concetta Monaci e curato da Davide Sarchioni in collaborazione con Dimitri Angelini e il contributo di Fondazione CR Firenze, di Banca Tema e con il supporto tecnico di TerraMedia.
Un itinerario di sei cantine
Le cantine partecipanti sono 6 con altrettante opere: alla Tenuta Monteti della famiglia Baratta (www.tenutamonteti.it) l’olandese Mara van Wees ha realizzato “You are welcome”, un mosaico-passerella fatto con materiali di scarto e di recupero; mentre davanti alle vigne dell’azienda biologica Il Cerchio (www.ilcerchiobio.it), piccola azienda a conduzione famigliare, la grossetana Samantha Passaniti ha creato un originale “Tempio del Cerchio” di forte impatto simbolico e spirituale, utilizzato vecchi pali di vite, spaghi e fascine (in località Pescia Fiorentina). La terza opera è “Apollo Resisti!” di Davide Dormino, una scultura in bronzo troncata dalla vita in sù e posta a gambe divaricate su due sostegni di legno; questa nell’azienda Monteverro, importante cantina di Capalbio (www.monteverro.it).
Il giro continua all’azienda Il Ponte dei produttori Cesare e Adelina D’Amico (www.agricolailponte.com) che hanno incaricato l’Accademia di Aracne per l’opera “Vive le Vin”, che riveste letteralmente un ulivo secolare con materiali dalle forme colorate ed esuberanti. Invece a La Vigna sul Mare (www.lavignasulmare.it), l’azienda di Francesca Serena Monghini e del marito Massimo Masini, il pittore e scultore berlinese Thomas Lange ha creato il “Parnaso”, installazione composta da 24 terrecotte e ceramiche smaltate policrome.
L’itinerario si conclude nel comune di Manciano alla Tenuta Montauto, un’altra realtà biologica attenta alla sostenibilità, dove l’artista Vincenzo Pennacchi ha realizzato “I Cavalieri”: due grandi sculture in tecnica mista – e assemblaggio creativo – poste a difesa del paesaggio (www.montauto.org).
Il giardino dei tarocchi
Il filone artistico ed enoturistico di Arte & Vino 2021 si ricollega alla presenza a Capalbio, in località Garavicchio, del Giardino dei Tarocchi, il parco artistico voluto dalla famosa pittrice, scultrice e regista francese Niki de Saint Phalle, scomparsa nel 2002, ma che qui nel sud della Toscana concentrò la sua passione per l’arte, coinvolgendo amici e assistenti e la comunità locale in un grande progetto collettivo. A lei è dedicata attualmente in due siti del paese anche la mostra “Il luogo dei sogni: il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle”.