
In collaborazione con lo studio di consulenza Perleuve Srl, l’Azienda agricola Luciano Sandrone (Barolo, Cn) sta conducendo un’analisi comparativa su Nebbiolo per valutare l’efficacia delle reti ombreggianti nel limitare i danni da scottature e gli effetti sulla qualità delle uve. Sono state impiegate due diverse tipologie di reti ombreggianti, confrontate con un testimone senza copertura. I test verranno condotti in più annate e i risultati ottenuti forniranno indicazioni utili per valutare e ottimizzare l’uso delle reti ombreggianti in ambito viticolo, migliorando la qualità e la quantità della produzione.
I vigneti oggetto delle prove
Le reti ombreggianti sono state installate in diversi vigneti coltivati a Nebbiolo situati nelle zone di Serralunga d’Alba e Castiglione Falletto, in provincia di Cuneo. In particolare, sono stati scelti due vigneti a Serralunga d’Alba, presso la Menzione Geografica Aggiuntiva Baudana, e uno a Castiglione Falletto, presso la Mga Villero.
Il vigneto A (Serralunga d’Alba) comprende due sub-vigneti entrambi coltivati a Guyot, impiantati nel 2000 e posizionati su un terreno collinare con pendenza media del 15%, a circa 300 metri s.l.m. La prima unità, Sub-vigneto A1, ha un’esposizione Sud-Ovest, 215° e un orientamento dei filari di 110°N, mentre la seconda, Sub-vigneto A2, si orienta sempre a Sud-Ovest ma con un’esposizione di 230° e un orientamento dei filari di 136°N.
Il vigneto B (Serralunga d’Alba) è coltivato a Guyot e impiantato nel 2012. Si trova su un terreno collinare con pendenza più accentuata, intorno al 30%, a circa 320 metri s.l.m., con esposizione a Sud-Ovest 200° e un orientamento dei filari di 112°N.
Il vigneto C (Castiglione Falletto) è anch’esso coltivato a Guyot, impiantato nel 2000. Si trova su un terreno collinare con pendenza media del 15%, a circa 280 metri s.l.m., con esposizione a sud-ovest, 222° e un’orientazione dei filari di 117°N.
Le tesi a confronto
Le reti ombreggianti sono state installate nel mese di aprile 2024, in due tipologie:
• rete grigia con effetto ombreggiante del 20%, di larghezza pari a 60 cm, realizzata con un giro inglese (60x1000);
• rete grigia con effetto ombreggiante del 30%, di larghezza pari a 50 cm, realizzata con un giro inglese (50x500).
In ognuno dei vigneti e sub-vigneti presi in esame, sono state messe a confronto tre tesi, ovvero:
• filare non ombreggiato;
• filare ombreggiato del 20% (60 cm);
• filare Ombreggiato del 30% (50 cm).
Le diverse condizioni di esposizione e ombreggiatura sono state confrontate per valutare come esse influenzino la suscettibilità delle uve ai danni da scottatura e come modulino i parametri qualitativi delle uve. La sperimentazione permette di analizzare l’effetto combinato di orientamento e percentuale di ombreggiatura, contribuendo a definire strategie ottimali di gestione del vigneto per migliorare la qualità del prodotto finale.
Risultati incoraggianti
I risultati emersi dimostrano l’efficacia dell’installazione di reti ombreggianti su Nebbiolo in Piemonte nel mitigare i danni da scottature nei quattro vigneti analizzati, indipendentemente dalle diverse esposizioni. In particolare, le tesi dotate di un’ombreggiatura del 30% hanno mostrato i minori danni, evidenziando l’importanza di questa misura come strategia di protezione efficace contro le elevate temperature e le condizioni di stress termico. Le analisi di maturità fenolica sui grappoli di Nebbiolo hanno evidenziato che l’ombreggiatura influisce sulla composizione delle uve, con una maggiore concentrazione di acido malico e antociani nelle uve ombreggiate. Le differenze tra i subvigneti A1 e A2 suggeriscono che anche pochi gradi di esposizione possono avere effetti diversi, da approfondire. La ricerca dimostra che l’ombreggiatura può essere utile per proteggere il Nebbiolo in annate calde e ulteriori studi su più annate potrebbero confermare questa tesi.
Sintesi di articolo pubblicato in VVQ 5/2025