Varietà e portinnesti: obiettivi e tecniche del miglioramento genetico della vite

(Foto Luca Nerva)
Quali sono oggi i principali orientamenti del breeding viticolo? Tra genotipi locali riscoperti e valorizzati, nuove varietà resistenti ottenute con l’incrocio o con le Tea, individuazione di geni di resistenza in vinifera, nuovi orizzonti della selezione clonale e portinnesti innovativi, ecco come sarà la barbatella di un domani più o meno vicino. Scarica gratis lo speciale "Varietà e portinnesti" di VVQ - Vigne, Vini e Qualità

Il numero di dicembre 2024 di VVQ dedica un ampio speciale al miglioramento genetico di varietà e portinnesti di vite. Se infatti il buon vino si fa in vigneto, la qualità e il successo del prodotto si costruiscono a partire dal materiale genetico che si pone a dimora all'impianto.

Il contesto colturale

Un contesto colturale in evoluzione, per effetto dei cambiamenti climatici e della necessità di ridurre l’impatto ambientale del processo produttivo.

Un mercato sfidante, di cui è protagonista un consumatore sempre più curioso ed esigente, che chiede vini di personalità, a prezzi accessibili, portatori di valori come la sostenibilità ambientale e sociale e garanti di un concetto di salubrità ormai imprescindibile.

Le sfide che la filiera vitivinicola è chiamata a raccogliere sono numerose e la ricerca scientifica ha il compito di sostenerla in questo processo di crescita e innovazione.

La ricerca non si ferma

Il miglioramento genetico di varietà e portinnesti non conosce sosta e vive oggi probabilmente uno dei momenti più vivaci della sua storia.

La messa a dimora in pieno campo della prima vite “editata” presso il campus universitario di San Floriano (VR), avvenuta il 30 settembre 2024, ha di fatto messo un punto fermo nella storia del breeding viticolo, che ora conta un “prima e dopo le Tea”, ovvero le tecniche di evoluzione assistita.

Tecniche che certamente imprimono una svolta importantissima al miglioramento genetico viticolo ma che al contempo non annullano - ma semmai vi si affiancano - tutte le altre vie sinora percorse, tradizionali e innovative: dagli incroci, più o meno assistiti, che hanno portato alla messa a punto dei vitigni Piwi, al recupero e alla valorizzazione di varietà locali di lunga tradizione, portatrici di caratteri genetici di interesse, passando per la ricerca di geni di resistenza in varietà di Vitis vinifera originarie del Caucaso.

Proseguono inoltre i test di valutazione di nuovi genotipi da incrocio allo scopo di mettere a disposizione dei viticoltori portinnesti più performanti in risposta alle esigenze colturali di oggi. Mentre la selezione clonale “cambia pelle” e si orienta sempre più alla selezione di “famiglie clonali” all’interno di varietà italiane ed estere.

Una panoramica aggiornata

Dunque, a che punto è oggi il miglioramento genetico della vite? E lungo quali direttrici si muove e si muoverà a breve, medio e lungo termine?

Per scoprirlo, leggi lo Speciale Varietà e Portinnesti di VVQ, realizzato grazie ai contributi dei protagonisti di questa “rivoluzione”.

Varietà e portinnesti: obiettivi e tecniche del miglioramento genetico della vite - Ultima modifica: 2024-12-11T17:04:05+01:00 da Redazione

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