Il vino nuoce alla salute in etichetta: coro di no dall’Italia contro l’Irlanda

Istituzioni e associazioni si oppongono al via libera pilatesco dell'Ue agli health warning: "il consumo di alcol provoca malattie del fegato" e "alcol e tumori mortali sono direttamente collegati"

Vino bio in vigneto biologico
I Ministri Tajani e Lollobrigida scrivono al Commissario per il mercato interno e i servizi sollecitando il ricorso al Wto: "serve un approccio informativo volto a educare i consumatori"

Dall'Italia coro pressochè unanime di protesta per il via libera in Irlanda agli health warning per vino, birra e liquori con l'inserimento sulle etichette degli alcolici avvertenze del tipo "il consumo di alcol provoca malattie del fegato" e "alcol e tumori mortali sono direttamente collegati".
Una ufficializzazione che, per ironia della sorte, è arrivata a ridosso del Simposio "Vino e Salute tra alimentazione e benessere" promossa a Napoli da Assoenologi alla presenza di medici ed esperti scientifici.

Il silenzio-assenso di Bruxelles a Dublino

La norma irlandese, in realtà, era stata notificata da tempo alla Commissione Europea: nei giorni scorsi si è soltanto concluso il periodo di moratoria previsto senza che vi siano state opposizioni da parte dell'organo esecutivo europeo.
E questo nonostante i pareri contrari espressi da Italia, Francia, Spagna e altri sei Paesi dell'Unione.
In pratica, dunque, si è trattato di un "semplice" silenzio-assenso di Bruxelles a Dublino.

Cotarella, Assoenologi, contro l'assenteismo Ue

La decisione non poteva che riaccendere il dibattito sul tema del rapporto fra vino e salute dopo che la Commissione europea aveva deciso di togliere il vino, i salumi e le carni rosse dalla lista dei cibi ritenuti pericolosi per la salute dell'uomo.
Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, ha subito accusato l'Ue di "assentismo", respingendo l'ennesimo attacco al prodotto "principe" del made in Italy.

Frescobaldi, Uiv: pericolosa fuga in avanti

Il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi, ha parlato "di una pericolosa fuga in avanti da parte di un Paese membro".
Secondo Uiv, il mancato intervento della Commissione europea mette a repentaglio il principio di libera circolazione delle merci in ambito comunitario e segna un precedente estremamente pericoloso in tema di etichettatura di messaggi allarmistici sul consumo di vino.

Il rischio ora è una babele di etichette

Il timore è che l'approccio europeo lasci libera iniziativa ai singoli Paesi membri sdoganando i sistemi adottati senza un previo dibattito pubblico a livello europeo.
"Quando accaduto - ha sottolineato Frescobaldi - segna il via libera a uno scenario paradossale e ingovernabile, fatto di una babele di etichette all’interno dell’Ue che purtroppo non risolvono il problema dell’alcolismo, che dovrebbe essere basato su un approccio responsabile nei consumi di prodotti molto diversi tra loro”.

Tajani e Lollobrigida: fare ricorso al Wto

Dai livelli istituzionali nazionali è partita una controffensiva che ha visto il Ministro degli esteri Antonio Tajani auspicare il ricorso al Wto.
"Crediamo che dietro questa scelta ancora una volta si miri non a garantire la salute ma a condizionare i mercati", gli ha fatto eco il Ministro dell'agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida.
Tajani e Lollobrigida insieme hanno indirizzato una lettera al Commissario Ue per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton, per sollevare la questione.

Dall'Italia lettera al Commissario Breton

"L'Italia - scrivono i due autorevoli esponenti del Governo Meloni - sostiene un approccio informativo volto a educare i consumatori a comportamenti responsabili e a scelte consapevoli, senza però l'adozione di misure nazionali di carattere arbitrario".
Da qui la richiesta di un intervento del Commissario Breton a tutela del corretto funzionamento del mercato interno, in linea con la giurisprudenza dell'Unione Europea che vieta restrizioni quantitative.

Prese di posizione da Nord a Sud della penisola

Prese di posizioni contrarie al "Public health alcohol labelling reglulations" con il quale Dublino ha introdotto la norma sono state registrate in tutta la penisola.
Da Nord a Sud, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia passando per l'Umbria, governatori e assessori all'agricoltura hanno condannato l'atteggiamento pilatesco e incoerente della Commissione Ue rispetto all'indirizzo del Parlamento europeo.

Prodotto dieta mediterranea alla stregua del tabacco

Oltre a stigmatizzare l’evidente lesione dell’applicazione uguale a tutti i membri dell’Ue dei principi del mercato unico, garantita dall’Ocm, da più parti viene sottolineato come un prodotto storicamente riconosciuto come parte integrante della dieta mediterranea e di millenaria tradizione venga "trattato alla stessa stregua del tabacco, senza peraltro differenziare tra le quantità e le modalità di consumo".

Il settore vale 14 miliardi e 1,3 milioni di posti di lavoro

Da numerose parti si è scritto di un "approccio di natura ideologica", di una posizione aprioristica contro il consumo del vino, senza distinzione fra consumo consapevole ed abuso e senza discrimine tra vini e superalcolici, andando a ledere gli interessi di un settore che in Italia fattura complessivamente 14 miliardi di euro (di cui 8 derivanti dall'export) dando lavoro a 1,3 milioni di persone.

Il vino nuoce alla salute in etichetta: coro di no dall’Italia contro l’Irlanda - Ultima modifica: 2023-01-18T21:52:21+01:00 da Gilberto Santucci

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