"Essendo il vino un prodotto culturale, esso non può che giovarsi del legame con il terroir, che richiama non solo elementi fisici (un luogo, un paesaggio, una vigna ecc.) ma anche immateriali. Ogni vino italiano di terroir è lo specchio di una cultura che si declina con la ricchezza di vitigni, di ambienti colturali, di viticoltori appassionati, di storie, di personaggi, di opere d’arte. Far conoscere e vendere questi vini, soprattutto all’estero, significa far conoscere e vendere un po’ della nostra civiltà. Ecco quindi che il consumo, elemento unificante della modernità liquida come dice il sociologo polacco Baumann, nel caso del vino assume connotazioni più nobili, meno massificanti e negative, in quanto alimentato non solo da bisogni fisici, ma anche e soprattutto emozionali. E’ questa una carta molto importante da giocare in termini commerciali, perché permette di mettere sul mercato prodotti unici e inimitabili". Luigi Bavaresco - Direttore CRA-VIT, Conegliano (TV) (commento a editoriale di VQ 2/2013, Aprile, dal titolo "Qualità e tipicità, il binomio dell'ecellenza")
Una carta importante da giocare a livello commerciale
Un vino di terroir è lo specchio di una cultura
Una parte della nostra civiltà