VignaLAB, buona la prima!

Successo di affluenza e contenuti di alto livello i due tratti distintivi della prima edizione di VignaLAB, l’evento in campo nato dalla collaborazione tra Agrion ed Edagricole e andato in scena il 28 maggio 2025 in Piemonte

Quasi 600 visitatori qualificati (produttori, agronomi, tecnici, ricercatori e studenti), 24 espositori, oltre 30 brand rappresentati e decine di macchine e attrezzature per il vigneto, parte in esposizione statica e molte in azione tra i filari del Centro Sperimentale per la Vitivinicoltura di Fondazione Agrion presso Tenuta Cannona a Carpeneto (AL).

Successo di pubblico per la prima edizione di VignaLAB, l’evento in campo nato dalla collaborazione tra Fondazione Agrion ed Edagricole, che lo scorso 28 maggio 2025 ha sottolineato con forza non solo la necessità di sostenere il settore vitivinicolo con la ricerca applicata, affinché esso abbia a disposizione armi efficaci per raccogliere e affrontare le sfide cogenti del momento, ma anche di mantenere un legame forte tra l’innovazione che questa ricerca genera, le istituzioni in grado di promuoverla e coloro che devono poterne beneficiare, ovvero i produttori vitivinicoli.

Tanti i temi affrontati in campo: miglioramento genetico della vite e scelta di varietà e portinnesti, difesa, gestione del suolo e della chioma, viticoltura digitale, sensoristica, protezione attiva dalle avversità atmosferiche, robotica, uso di droni, sicurezza dei lavoratori tra i filari... Il tutto grazie non solo agli interventi degli espositori – tra i quali aziende della chimica e della vivaistica, produttori e rivenditori di macchine e attrezzature, sviluppatori di DSS... - ma anche alle tappe tematiche che hanno inframmezzato il tour del mattino, guidato da Costanza Fregoni, durante le quali hanno preso la parola numerosi ricercatori.

La ricerca applicata si racconta

(Foto Agrion)

Quattro i momenti di formazione e aggiornamento tecnico della mattinata.
Fabrizio Gioelli del DISAFA - Università di Torino si è concentrato sulle soluzioni e le tecnologie innovative per la difesa fitosanitaria del vigneto, con particolare riferimento all’uso di atomizzatori a rateo variabile. Sugli avanzamenti e il futuro prossimo della sensoristica e della robotica in viticoltura si sono focalizzati gli interventi di Danilo Demarchi e Marcello Chiaberge del Politecnico di Torino, mentre Paolo Sabbatini del DISAFA - Università di Torino ha illustrato le ricerche più innovative in tema di gestione della chioma in chiave anti-climate change. Marcella Biddoccu e Giorgio Capello del CNR-STEMS di Torino hanno fatto il punto sulla necessità di promuovere, anche grazie a monitoraggi e sperimentazioni pluriennali ad hoc, un uso rispettoso dei suoli vitati, che ne incrementi e rigeneri la fertilità, mentre il tema del miglioramento genetico di varietà e portinnesti, in particolare con la tecnica che sfrutta la variabilità somaclonale, è stato affrontato da Chiara Pagliarani del CNR- IPSP di Torino.

 

L’alleanza tra ricerca e mondo produttivo

La ricerca nel settore viticolo è oggi più che mai vicina al mondo produttivo, attenta alle sue istanze e aderente alle sue necessità. Il dialogo tra enti di ricerca operanti in territori diversi, e tra questi e le istituzioni, può solo dare buoni frutti e accelerare il raggiungimento di obiettivi comuni, in grado di dare risposte alle sfide odierne della filiera vitivinicola. Questo, in sintesi, il messaggio lanciato dal convegno svoltosi nel pomeriggio e moderato da Costanza Fregoni.

L'intervento di Tiziana Sarnari (Foto Agrion)

Ad aprire i lavori è stata Tiziana Sarnari di Ismea, che ha delineato l’attuale quadro di mercato con particolare riferimento alle dinamiche di produzione e consumo di vino e al valore dei prodotti a denominazione di origine. A seguire, due tavole rotonde hanno visto confrontarsi numerosi ricercatori in un dibattito dinamico e costruttivo.

PRESENTAZIONE TIZIANA SARNARI

Le principali sfide che il settore si trova ad affrontare oggi - come il climate change, le emergenze fitoiatriche e la necessità di monitorare efficacemente il vigneto con l’ausilio della tecnologia - sono state il tema al centro della prima tavola rotonda, cui hanno preso parte Simone Bussotti (Agrion), Danilo Demarchi (Politecnico di Torino), Alberto Alma (Università di Torino) e Lucio Brancadoro (Università di Milano).

Una delle tavole rotonde del pomeriggio (foto Agrion)

Protagonista della seconda tavola rotonda è stato invece il breeding viticolo, con la partecipazione di Riccardo Velasco (Crea Viticoltura – Enologia), Giorgio Gambino (IPSP-CNR di Torino), Marco Stefanini (Fondazione Edmund Mach e presidente di PIWI Italia), Elisa Paradivino (Agrion) e Gianfranco Latino (Regione Piemonte, Settore Produzioni Agrarie e Zootecniche).

A chiusura del convegno Giacomo Ballari, presidente di Fondazione Agrion, affiancato da Davide Viglino (Vignaioli Piemontesi), Francesco Monchiero (Piemonte Land of Wine) e Rita Bonfanti (Regione Valle d’Aosta) ha lanciato l’invito a creare un fronte comune tra centri di ricerca attivi nel settore viticolo nel Nord Italia, mettendo a sistema competenze ed energie per dare un supporto ancora più forte e coeso al settore.

Il sostegno e la partecipazione delle istituzioni

All’evento hanno partecipato i sindaci di Carpeneto e dei comuni limitrofi, l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni, il Direttore dell’Assessorato all’Agricoltura Paolo Balocco, l’assessore all'Autonomia, Sicurezza e Polizia locale Enrico Bussalino, il Presidente della Provincia di Alessandria Luigi Benzi e diversi dirigenti degli assessorati regionali settore agricoltura di Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Valle D’Aosta, oltre ai dirigenti delle principali associazioni di categoria.

L'intervento dell'assessore Paolo Bongioanni (foto Regione Piemonte)

Come riportato in una nota di Regione Piemonte, l’assessore Paolo Bongioanni ha affermato: «Grazie alla fondazione regionale Agrion - che ora abbiamo trasformato in Fondazione per la Ricerca, l’Innovazione e la Promozione - con la prima edizione di VignaLAB abbiamo dato vita a una sperimentazione sul futuro dei lavori in vigneto. L’utilizzo di rover teleguidati che abbattono i rischi e semplificano il lavoro, e soprattutto l’uso dei droni, la cui applicazione definitiva richiederà ancora un percorso non semplice dal punto di vista normativo, nel quale siamo coadiuvati dal Politecnico di Torino e dal professor Paolo Gay del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, che è anche il nostro rappresentante nella commissione nazionale che studia il tema presso il Ministero».

Quello avviato con la prima edizione di VignaLAB, si legge nella stessa nota, è un lavoro volto alla costruzione di una rete nazionale di cui il Piemonte sarà parte trainante. «Voglio ringraziare - ha proseguito Bongioanni - il presidente della Fondazione Agrion Giacomo Ballari, le Università e i tecnici intervenuti, per un evento che porta il Piemonte ai vertici in Italia e in Europa per la ricerca in agricoltura. E soprattutto in quest’occasione è nata un’interlocuzione forte con il presidente di Bonifiche Ferraresi, Michele Pisante, che ringrazio per essere intervenuto e con cui abbiamo ragionato su un tema strategico come l’innovazione. Andremo a destinare risorse per far nascere anche in Piemonte un soggetto giuridico specificamente dedicato all’innovazione in agricoltura, come già hanno le regioni Lombardia, Veneto e Lazio».

«Ringrazio l’Assessore Bongioanni e l’intera Giunta regionale – ha replicato Giacomo Ballari - per la fiducia che stanno dimostrando nei confronti della Fondazione Agrion. Siamo onorati della grande partecipazione, non solo dal Piemonte, ma anche da numerose regioni del Nord e del Centro Italia. Un grazie sentito a tutti i centri di ricerca del Nord Italia che hanno risposto con entusiasmo, e in particolare al direttore del Crea nazionale Vite, Riccardo Velasco, per la sua presenza e il suo sostegno. L’evento ha segnato una tappa importante anche per il neonato Comitato Tecnico Scientifico di Agrion, che punta a rafforzare ulteriormente le attività di ricerca sul territorio. L’obiettivo: fare rete, non solo in Piemonte, ma con tutti gli enti e le istituzioni delle regioni settentrionali. La viticoltura ai piedi dell’arco alpino rappresenta oggi il 50% del patrimonio viticolo nazionale. Un’area strategica che merita un piano di ricerca condiviso, capace di affrontare le sfide legate a produttività, qualità e sostenibilità. In un contesto segnato dai cambiamenti climatici e da un mercato sempre più esigente, il nostro impegno è fornire ai viticoltori strumenti semplici, efficaci e immediatamente applicabili».

VignaLAB, buona la prima! - Ultima modifica: 2025-06-25T22:36:12+02:00 da Redazione

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