Quattro nuove varietà resistenti nate a San Michele all’Adige

Marco Stefanini, coordinatore del team di ricerca, nei vigneti sperimentali della Fondazione Mach dove sono stati sviluppati, in un lavoro durato 12 anni, i nuovi vitigni appena registrati
Sono state registrate quattro nuove varietà tolleranti alla peronospora ed oidio, frutto dell’incrocio tra Teroldego e Nosiola con la varietà Merzling sviluppata a Friburgo (Germania) e Bianca (Ungheria). Testimoniano l’impegno della Fondazione Edmund Mach e del consorzio Civit per una viticoltura più sostenibile

Quattro varietà di vite tolleranti alle più importanti patologie fungine, oidio e peronospora, selezionate dalla Fondazione Edmund Mach sono state iscritte nel Registro nazionale delle varietà di vite e sono pronte per essere coltivate, non solo in Trentino ma in tutta Italia, dopo il necessario periodo di osservazione nelle diverse regioni.

L’aggiornamento del Registro nazionale

Sulla Gazzetta Ufficiale serie generale n.152 del 17 giugno è stato infatti pubblicato il decreto del ministero delle Politiche agricole del 9 giugno che iscrive al registro nazionale delle varietà di vite i vitigni “F22P9”, “F22P10”, “F23P65”, “F26P92”,  nati da genitori Vitis vinifera e varietà portatrici di geni di resistenza naturali.

Il materiale, frutto di 12 anni di paziente e costante attività incrocio nell’ambito del programma di miglioramento genetico della vite, sarà presto messo a disposizione degli operatori dal Consorzio Innovazione Vite, che gestirà il brevetto delle varietà. Ed ora questi incroci, identificati con semplici sigle, sono in attesa di ricevere un nome.

Le altre registrazioni

Accanto a queste 4 varietà il Consorzio CIVIT ha ottenuto l’iscrizione anche di un’altra varietà, il Pinot Regina dall’Istituto di Pècs in Ungheria e il portinnesto Georgikon 28 che mostra una buona tolleranza alla siccità e al calcare.

I commenti dei presidenti FEM e CIVIT

«Il risultato ottenuto dai nostri ricercatori -spiega il presidente Mirco Maria Franco

Mirco Maria Franco Cattani

 

Cattani- è motivo di grande orgoglio per la FEM, perché contribuisce a sviluppare la selezione di nuove varietà, secondo natura, che migliorano la salubrità degli alimenti e dell'ambiente, anche grazie alla prevenzione dell'utilizzo di fitosanitari. L'evoluzione di analoghi contributi scientifici potrà fornire ulteriore impulso al settore agricolo, migliorando ulteriormente la qualità degli alimenti, che sono sinonimo della tradizione agricola».

Il Presidente di CIVIT, Enrico Giovannini, manifesta la propria soddisfazione per il traguardo raggiunto: «La soddisfazione è ancora maggiore, visto che questo risultato è stato ottenuto grazie all’impegno messo in campo da una squadra tutta trentina, il Consorzio dei vivaisti viticoli trentini assieme alla Fondazione

Enrico Giovannini, presidente Civit

Edmund Mach. Auspico, viste le ottime potenzialità, che queste varietà possano essere accolte con favore da parte del settore viticolo ed enologico».

Il percorso di selezione

Le quattro varietà sono state scelte dai ricercatori tra oltre 700 piante ottenute per seme, selezionate per i caratteri di tolleranza alla peronospora e oidio e per la qualità a più riprese e in diversi ambienti. Ora sono in fase di selezione altre varietà “candidate” all’iscrizione provenienti da oltre 20 mila semenzali di cui ben 250 sono in costante osservazione.

Le caratteristiche

Le varietà a bacca rossa F22P9 (Incrocio Teroldego x Merzling) e F22P10 (Incrocio Teroldego x Merzling) presentano caratteristiche di buona tolleranza nei confronti dei funghi peronospora e oidio, ma presentano anche un buon contenuto in antociani, con livelli di diglucosidi inferiore ai limiti legali ammessi nei vini, e polifenoli totali ed un ottimo rapporto zuccheri-acidi. Dalle loro uve si ottengono vini con buona corposità e consistenza e con un buon contenuto in tannini e aromi a gradevole nota floreale-fruttata.

Le varietà a bacca bianca F23P65 (incrocio Merzling x FR945-60) selezionata per le sue caratteristiche di acidità e pH adatte alla produzione di basi e vini spumanti, e F26P92

Stefanini nella serra per la selezione dei semenzali

(incrocio Nosiola x Bianca) si caratterizzano per il diverso e complesso contenuto aromatico. Si ottengono vini freschi leggermente aromatici che ricordano le erbe aromatiche con note di frutta secca, di medio corpo e buona sapidità.

I vini ottenuti dalle quattro varietà sono stati prodotti nella cantina di microvinificazione afferente al Centro Trasferimento Tecnologico.

Il team di ricerca

Il team si compone di Marco Stefanini (coordinatore), Giulia Betta, Marco Calovi, Andrea Campestrin, Cristian Chiettini, Silvano Clementi, Monica Dalla Serra, Cinzia Dorigatti, Daniela Nicolini, Tiziano Tomasi, Silvia Vezzulli, Monica Visentin, Alessandra Zatelli, Luca Zulini.

A questi vanno aggiunti altri ricercatori della Fondazione Mach che si sono prestati per specifiche parti necessarie all'iscrizione.


I parentali

Teroldego. Vitigno a bacca nera coltivato quasi esclusivamente in Trentino, nella zona denominata Piana Rotaliana, cui fanno capo i comuni di Mezzocorona, Mezzolombardo e la frazione di Grumo nel comune di San Michele all'Adige. L'analisi del DNA ha rivelato che assieme alla Schiava Gentile è parente di Lagrein e Marzemino e cugino del Dureza, che è parente del Syrah.

Nosiola. Vitigno a bacca bianca coltivato particolarmente nella zona di Toblino e della Valle dei Laghi, dove si ritiene sia autoctono, coltivato su terrazzi chiamati "frate‘", e di Lavis, in provincia di Trento. È il vitigno impiegato anche nella produzione del Vino Santo Trentino o Trentino Vin Santo, facendo appassire uva Nosiola su graticci di canne.

Merzling. Vitigno a bacca bianca sviluppata nel 1960 da Johannes Zimmermann presso l'istituto di ricerca in viticoltura di Friburgo, in Germania ibridando Seyve-Villard 5276 con l’incrocio Riesling × Pinot grigio. Il nome deriva dal toponimo Merzhausen cittadina della regione dell’alta foresta nera, posizionata sul, confine meridionale di Friburgo dove si trovano alcune delle vigne dell'istituto. Ha ricevuto la protezione varietale nel 1993.

Seyval blanc (o Seyve-Villard numero ibrido 5276). È un ibrido a bacca bianca caratterizzata da maturazione precoce coltivato in Inghilterra, Stati uniti e Canada, ottenuto da Bertille Seyve come incrocio di Seibel 5656 e Rayon d'Or (Seibel 4986).

Bianca. Vitigno a bacca bianca sviluppato nel 1963 nella regione viticola dell’Eger nel Nord-Est dell'Ungheria. Ottenuto come incrocio di Bouvier ed Eger 2 (una progenie di Villard blanc ). Ufficialmente registrato nel 1982, oggi viene utilizzata per fare un vasto assortimento di vini da varietà secche a vini dolci da dessert . Bianca sta crescendo in popolarità tra i vigneti biologici grazie alle sue elevate caratteristiche di resistenza alle malattie fungine.

Quattro nuove varietà resistenti nate a San Michele all’Adige - Ultima modifica: 2020-06-25T21:49:24+02:00 da Lorenzo Tosi

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