(di Costanza Fregoni) Nel solco di una tradizione ormai consolidata per Gowan Italia, è stato un incontro di grande spessore tecnico quello organizzato a fine gennaio 2016 a Castelbrando (Treviso), nella zona di produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Ospiti dell'incontro: produttori vitivinicoli, tecnici di vigneto, agronomi viticoli e rivenditori. Alle relazioni scientifiche su temi fitopatologici caldi del momento (a cura di Elisa Angelini del Crea-Vit di Conegliano, Antonio Guario di Agrolab Bari e Stefano Di Marco del CNR di Bologna), si sono affiancate quelle di carattere tecnico sulle strategie di difesa del vigneto rispettose dell'ambiente adottate negli ultimi anni dai produttori di Prosecco Superiore (a cura di Filippo Taglietti, del Consorzio di Tutela del Valdobbiadene Docg, e Giovanni Pascarella, del Cecat Valdobbiadene) e infine gli interventi di Stefano Alegi, Tiziano Baldo e Andrea Bagnalasta, tutti della compagine Gowan, a illustrare novità e punti di forza del catalogo Gowan 2016, nonché gli obiettivi di crescita che l'azienda si pone per il medio periodo.
Un'azienda in salute con obiettivi precisi
Dal 2005, anno di ingresso di Gowan Group in Sariaf (con una quota del 50%, salita all'85% nel 2008 per diventare il 100% nel 2013) la filiale italiana dell'americana Gowan ha visto una crescita continua del proprio fatturato, passato dagli 11 milioni di Euro del 2005 agli oltre 33 milioni di Euro del 2015. Una crescita che è il risultato di un mix vincente di ingredienti: la continua esplorazione del mercato alla ricerca di nuove molecole da acquisire, le joint venture con altre Società (in particolare quella con Isagro) e l'orientamento imprescindibile al soddisfacimento delle esigenze della clientela. Come ha sottolineato nel suo intervento Dante Zauli, direttore generale Gowan Italia, "non vendiamo prodotti, ma proponiamo soluzioni. E siamo ben consapevoli del fatto che, in considerazione della revisione Ue dei principi attivi utilizzabili in agricoltura e dei costi elevatissimi legati alla messa a punto di molecole nuove, dobbiamo cercare di mantenere i prodotti che abbiamo già a disposizione, con un uso attento e con miscele e formulazioni innovative. Gowan spende molte energie nell'acquisizione di molecole - ricordiamo quella di zoxamide tra i fungicidi e, più recentemente, di tutte le dinitroaniline tra gli erbicidi - che poi si occupa di sviluppare al massimo. Stiamo rilanciando anche il tetraconazolo e il benalaxyl-M". Pur essendo già molto ampia la gamma di prodotti che Gowan ha a catalogo, lo sviluppo prosegue, con un occhio attento sia ai prodotti di origine naturale sia a quelli di sintesi, e con il presupposto irrinunciabile che essi offrano elevata sicurezza abbinata all'efficacia. [box title= "Dall'America all'Italia" color= "#c00"] "A livello globale Gowan Group - specifica Stefano Alegi, Responsabile Marketing e Sviluppo Gowan Italia - nel 2015 ha fatturato 540 milioni di dollari in circa 80 Paesi, dove è presente sia direttamente, in maniera strutturata e organizzata come in Italia, sia con registrazioni e strutture di distribuzione. La presenza diretta più importante è nel mercato americano (in particolare Canada, Messico e alcuni Paesi del Sud America come il Cile), mentre in Europa la filiale più importante è quella italiana, in termini di dimensioni e fatturato: in Europa Gowan fattura circa 60 milioni di Euro, di cui la metà nel nostro Paese".[/box]
Il Progetto Vite
Stefano Alegi, Responsabile Marketing e Sviluppo Gowan Italia, ha spiegato: "Abbiamo pianificato di crescere ulteriormente nei prossimi anni, con obiettivi molto ambiziosi ai quali continueranno a contribuire in maniera fondamentale i prodotti per la vite, già coltura chiave per il business Gowan". Diverse le linee di sviluppo sul fronte del vigneto, dalla declinazione in diverse formulazioni e miscele della zoxamide all'impegno nel campo dei bio-preparati, che al Remedier per il mal dell'Esca (frutto della joint venture con Isagro) affianca nuovi prodotti. "Vediamo inoltre un futuro molto roseo per Domark, l'antioidico con più chance grazie al favorevole profilo tossicologico - ha proseguito Alegi - e per le miscele a base di benalaxyl-M".
A tu per tu con Stefano Alegi: i bio-preparati in arrivo
Abbiamo chiesto a Stefano Alegi di raccontarci qualcosa in più sui bio-preparati per la vite che Gowan è pronta a distribuire o è in procinto di lanciare. "Si tratta dell'antioidico Ibisco, a base di un complesso polisaccaridico che funziona da elicitore, brevettato da un'università belga e di cui noi abbiamo acquisito la distribuzione in esclusiva (già disponibile per l'impiego su orticole in serra, in vista della prossima estensione su vite), e del biofungicida Polyversum, frutto di un accordo stipulato con un'azienda dell'est Europa che ha messo a punto la tecnologia che noi registreremo in Italia. Il prodotto è a base di un fungo antagonista di botrite e sclerotinia". Ma i bio-preparati non sono prodotti semplici da utilizzare: occorre conoscere le modalità con cui devono essere distribuiti - diverse da quelle di quelle di qualsiasi altra tipologia di prodotto - per assicurarne l'efficacia. Sollecitato sull'argomento, Stefano Alegi risponde: "Questa è in effetti la sfida più importante che dovremo raccogliere. Ma ci stiamo strutturando per farlo, sia con il potenziamento della rete vendita e del gruppo di tecnici Gowan, sia con la programmazione di incontri di formazione-informazione sul territorio nazionale". [box title= "Focus sulle soluzioni Gowan" color= "#c00"] Questi i prodotti e le soluzioni Gowan Italia per la vite di cui si è parlato durante l'incontro tecnico di Castelbrando. Innanzitutto l'eccellenza degli antiperonosporici, ovvero la famiglia dei fungicidi a base di zoxamide - sostanza attiva di proprietà Gowan, dall'ottimo profilo eco-tossicologico e residuale, ideale nelle strategie anti-resistenza - in diverse formulazioni e miscele: Electis Trio WDG, Presidium One, Electis R Flow e Zoxium 240 SC. A questi si aggiungono gli antiperonosporici Fantic M e Fantic F WG, a base di benalaxyl-M. Domark, l'antioidico Made in Italy, così definito perché scoperto nel centro di ricerca Isagro di Novara e poi messo a punto e formulato sempre in Italia. A base di tetraconazolo in micro-emulsione, si applica preventivamente per impedire l'ingresso del patogeno ma per la sua capacità di penetrazione e traslocazione è in grado di bloccare anche un'infezione già in atto da qualche ora. Airone: in un'unica formulazione innovativa e brevettata, le due diverse forme di sali rameici, ossicloruro e idrossido, con un’azione pronta e persistente su peronospora e black rot. Remedier, agrofarmaco biologico a base di funghi del genere Trichoderma, attivo nel prevenire l'ingresso degli agenti del mal dell'esca attraverso le ferite di potatura.[/box]