Gli agricoltori che fossero interessati a partecipare al progetto per dotare di sistema irriguo la collina tra Soave e Val d'Alpone (Verona) sono invitati a dare la propria pre-adesione al Consorzio del Soave oppure, qualora siano soci di cantina cooperativa, alla Cantina di Soave oppure alla Cantina di Monteforte. Questo in sintesi è ciò che riporta un articolo a firma di Paola Dalli Cani comparso sul quotidiano veronese L'Arena lo scorso 4 gennaio 2013. Le risorse idriche nel comprensorio non mancano ma, essendo ormai l'irrrigazione una tecnica cruciale per tutta l'agricoltura, specialmente in collina, occorre organizzarsi per sfruttarle nel modo più razionale possibile. Il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, dal canto suo, è pronto ad offrire la progettazione gratuita dell'opera, e prima ancora la ricerca geologica delle fonti di approvvigionamento, ma solo a fronte di una massa critica di potenziali fruitori. Gaetano Tobin (Cantina di Monteforte) ha dato voce alla preoccupazione principale del mondo agricolo, cioè quella legata ai costi. "E' impossibile dare delle cifre oggi, la cosa è troppo aleatoria. Giusto per dare un'idea, comunque - ha risposto Antonio Nani, presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta - dove opere del genere sono state realizzate i coltivatori sostengono un costo di gestione di 200 euro ad ettaro all'anno. Parliamo di gestione, mentre nel veronese c'è da ragionare su qualcosa che non esiste e che potrebbe costare il doppio o la metà a seconda di dove si trova l'acqua, di dove la si manda e di quanti sostengono la spesa».