Efficacia, riduzione dei costi, rispetto delle norme vigneti e dell’ambiente, salvaguardia della salute di operatori e popolazione, sicurezza alimentare sono i vantaggi che derivano da una razionale strategia di difesa delle colture, in grado di sfruttare quanto di meglio la ricerca e l’avanzamento tecnologico offrono oggi agli imprenditori agricoli.
La viticoltura, al pari di tutte le altre filiere agricole, sta vivendo un periodo di profondi e importanti cambiamenti, soprattutto nell’ambito della difesa, per effetto delle normative emanate dall’Unione Europea nel 2009 con lo scopo di orientare le produzioni comunitarie verso una gestione a ridotto impatto ambientale e che, in particolare, hanno previsto l’emanazione da parte di ciascun Paese comunitario di un PAN, Piano di Azione Nazionale, che definisca le azioni da intraprendere a livello nazionale per adeguarsi alle linee guida imposte dalle nuove Direttive Ue.
Nessun aspetto della protezione delle colture può essere trascurato: principi attivi ammessi, modalità di distribuzione e tipologie di macchine utilizzabili per l’effettuazione dei trattamenti sono ormai sotto stretto controllo da parte della Ue. E se la prevenzione dell’insorgenza di problemi fitoiatrici, tramite l’applicazione di buone prassi agricole, è auspicabile e richiesta, gli interventi di difesa dovranno essere sempre più orientati all’applicazione di strategie di tipo biologico o integrato (queste ultime di natura obbligatoria, valide a livello generale, ed eventualmente volontaria, con norme più restrittive inserite in disciplinari di produzione autoimposti).
Quanto conta la meccanizzazione degli interventi fitoiatrici nel ridurne l’impatto ambientale? Moltissimo. Il livello di avanzamento tecnologico delle irroratrici utilizzate in vigneto è un fattore fondamentale per massimizzare l’efficacia del trattamento, contenere perdite inutili di prodotto fuori bersaglio (deriva, gocciolamenti a terra) e infine ottimizzare tempi di lavoro e costi. Ancor prima dell’entrata in vigore della cosiddetta Direttiva Macchine (Dir. 127/2009/CE), i costruttori di macchine agricole hanno intrapreso un cammino virtuoso di ricerca, progettazione e realizzazione di irroratrici di nuova generazione, in grado di soddisfare le esigenze sopra elencate. Sono nate in tal modo le irroratrici schermate, a recupero e a rateo variabile.
Diventa perciò fondamentale per gli operatori del settore sapersi orientare tra le tecnologie oggi presenti sul mercato per individuare quelle più efficaci, vantaggiose e sostenibili.
VVQ ha realizzato una guida gratuita per aiutarti a conoscere:
- l'attuale orientamento della Ue in materia di difesa delle colture
- i fattori chiave per la protezione del vigneto
- le tipologie e le modalità di funzionamento delle macchine per la distribuzione degli agrofarmaci
- i vantaggi derivanti dall'uso della nebulizzazione a carica elettrostatica
Tutto molto utile per una maggiore sostenibilità e per contrastare la deriva, però si parla poco della gestione dei reflui fitoiatrici derivanti dal lavaggio delle irroratrici e dall’eventuale rimanenza in botte che vanno a incidere sull’inquinamento puntiforme. A quando maggior chiarezza e veri aiuti agli operatori di settore?