Fondazione Edmund Mach e Consorzio Innovazione Vite attivano un'importante iniziativa nel settore varietale viticolo: un ambizioso programma di collaborazione tecnologica finalizzato ad individuare nuove varietà di vite, con caratteristiche tali da poter essere avviate alla riproduzione e all’impianto primariamente sul territorio provinciale. Al momento il focus della collaborazione è l'attività di generazione di varietà con livelli di sostenibilità sempre crescenti, come le varietà tolleranti alle principali malattie, risultato del programma di miglioramento genetico. Questa mattina il presidente della Fondazione Mach, Andrea Segrè, e il Presidente di CIVIT, Enrico Giovannini, alla presenza dei direttori Sergio Menapace e Lorenzo Gretter, hanno sottoscritto il relativo contratto di ricerca, sviluppo e cooperazione tecnologica nel campo del miglioramento varietale viticolo. “L'accordo – ha sottolineato il presidente Segrè - è un ulteriore passo nella direzione della sostenibilità”. Il programma si compone di diversi progetti: il primo è la selezione di varietà sostenibili Il programma – che FEM e CIVIT si impegnano a condurre in un arco temporale di dieci anni – si comporrà di diversi progetti, che dovranno essere di volta in volta individuati di comune accordo dai due partner. Al momento il primo progetto elaborato e concordato riguarda la selezione di nuovi incroci di Vitis vinifera per la creazione di varietà tolleranti alle principali malattie, botrite, oidio e peronospora, riducendo cosi l'input chimico. Inoltre sono in fase di selezione diversi nuovi genotipi con livelli elevati di adattamento ai mutamenti climatici, con fenologia caratterizzata da ritardi di maturazione per ambienti più caldi, da maturazioni precoci per poter coltivare zone agricole fino ad oggi non utilizzabili, e l’inserimento di timbri sensoriali particolari e nuovi. Un secondo progetto è in corso di negoziazione che si focalizzerà sulla selezione clonale nel settore viticolo. Selezione di varietà sostenibili: quattro fasi di lavoro Il progetto di generazione e sviluppo di nuovi incroci di Vitis vinifera è articolato in quattro fasi di lavoro: FEM si occuperà delle prime due fasi, consistenti rispettivamente nella pianificazione ed esecuzione degli incroci, nella selezione di primo e secondo livello attraverso impianto in campo sperimentale; CIVIT si occuperà invece delle restanti due fasi, ossia la selezione di terzo livello in più campi sperimentali, nonché la promozione e valorizzazione delle varietà ottenute. CIVIT, quindi, svolgerà anche il compito di agente di valorizzazione delle nuove varità di Vitis vinifera generate alla luce di tali attività. In conformità a quanto prevede la normativa europea sui nuovi ritrovati vegetali, FEM e CIVIT saranno contitolari non solo dei risultati di questo progetto di cooperazione tecnologica e sviluppo, ma anche dei relativi diritti di proprietà industriale. Con questo ambizioso progetto, CIVIT – società partecipata da FEM – assolverà alla principale mission per cui è stato costituito, ossia fungere da virtuoso “vettore” dei risultati di ricerca e sviluppo prodotti da San Michele nel settore viticolo verso il mercato attraverso una politica di azioni che miri in via principale al beneficio del territorio Trentino e nazionale, senza però dimenticare le grandi potenzialità offerte dal mercato europeo ed internazionale in tale settore. Andrea Segrè, presidente FEM “Questo accordo è un ulteriore passo nella direzione della sostenibilità. Siamo stati i primi ad adottare la confusione sessuale, sia ormonale sia vibrazionale, per frutteto e vigneto, tecnologie che hanno ridotto e talvolta azzerato l’uso di insetticidi. Inoltre puntiamo molto sul biocontrollo, ovvero la lotta naturale a patologie e parassiti. Stiamo affinando le tecnologie di diffusione per ridurre la deriva e sperimentando architetture degli impianti che ci consentano l’adozione di un maggior grado di meccanizzazione. A tutti questi filoni, sviluppati nel Centro Ricerca e Innovazione e nel Centro Trasferimento Tecnologico, aggiungiamo l’innovazione varietale. La partnership con Civit è stata pensata proprio per potenziare il nostro operato in questi campi”. Enrico Giovannini, presidente CIVIT “La firma dell'accordo è il coronamento di un percorso di collaborazione tra il vivaismo viticolo trentino e la Fondazione Mach. Questo accordo permetterà di accelerare il trasferimento delle conoscenze raggiunte dai ricercatori di San Michele verso gli utilizzatori finali, cioè i viticoltori, attraverso il lavoro dei vivaisti viticoli trentini”. Scheda Civit CIVIT consorzio costituto da AVIT (Consorzio vivaisti viticoli trentino) e FEM. AVIT rappresenta una delle più importanti realtà viticole nazionali e produce 10 milioni di barbatelle all'anno destinate al mercato locale e nazionale.