Il microbioma è l’insieme del patrimonio genetico di tutti i microrganismi presenti in un ambiente confinato, come una pianta (o un animale) e delle interazioni ambientali tra di essi e con il loro ospite. Come tutte le altre piante, la vite è colonizzata in tutte le sue parti da organismi diversi, procarioti ed eucarioti, che producono effetti benefici o fitopatologici e che influiscono sulle rese, sulla qualità delle uve e sui successivi fenomeni di fermentazione. Uno studio portoghese pubblicato su Plos One ha indagato e svelato per la prima volta il microbioma della vite, utilizzando tecniche di sequenziamento dell’rDNA nelle diverse fasi del ciclo vegeto-produttivo e delle operazioni colturali ed evidenziando come esso sia molto strutturato e dinamico. La ricerca evidenzia l’importanza dell’approccio metagenomico nello studio degli equilibri tra le popolazioni dei microganismi fitopatogeni e quelle dei microrganismi cosiddetti benefici, in grado di svolgere un ruolo di antagonisti nei confronti dei primi o di indurre resistenza nella pianta. A questo secondo gruppo di microrganismi benefici appartengono i due gruppi più abbondanti identificati tra gli eucarioti e i procarioti, rispettivamente i funghi del genere Aureobasidium e i batteri del gruppo delle Enterobatteriacee, i cui equilibri con le popolazioni dannose sono stati studiati non solo nelle diverse fasi di sviluppo vegetativo ma anche in relazione con i trattamenti chimici in vigneto. Articolo originale: C. Pinto, D. Pinho, S. Sousa, M. Pinheiro, C. Egas, A.C. Gomes. Unravelling the diversity of grapevine microbiome. Plos One, 2014 Jan 16; 9(1); doi: 10.1371/journal.pone.0085622. Abstract a cura di Alessandra Biondi Bartolini.