Trentino Marketing ha un ruolo strategico nell’organizzazione della seconda edizione del Festival.
Come verrà coinvolto il territorio da questa seconda edizione?
Il Festival Trentodoc – risponde Maurizio Rossini (in foto), amministratore delegato di Trentino Marketing - è stato da subito pensato come un evento diffuso sul territorio per celebrare l’impegno delle case spumantistiche che portano il nome della nostra terra sui palcoscenici internazionali più importanti.
I produttori sono l’anima di questa manifestazione e grazie ai numerosi eventi organizzati nei luoghi di produzione, tra i vitigni e nelle cantine, il pubblico potrà apprezzare al meglio questa eccellenza nella quale ritroviamo valori identitari del nostro territorio, tradizione, conservazione del paesaggio e tutela della diversità colturale che la morfologia tipicamente montana di questa terra ha selezionato per ottenere il meglio in termini di qualità.
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Ma il Festival è anche altro.
Certamente, accanto alla parte più esperienziale, il Festival vuole diventare occasione per definire un racconto, a più voci e in equilibrio tra leggerezza e approfondimento culturale, dedicato al Trentodoc. Un racconto ambientato principalmente nel cuore di Trento, nei suoi palazzi rinascimentali, dove saranno ospitati i wine talks, le sparkling stories, le cooking tales che coinvolgono alcuni dei nostri migliori chef insieme ad altri di notorietà nazionale, i tastings guidati da celebrati sommelier.
A tutto questo si aggiungerà il contributo della ristorazione con decine di ristoranti, locali, enoteche, wine bar che proporranno menù a tema, degustazioni e momenti di intrattenimento per rendere davvero “frizzante” questo lungo weekend autunnale dedicato alle nostre bollicine di montagna.
Una consapevolezza del valore del territorio legata a un’offerta enoturistica sempre più di qualità?
Il Trentino sta costruendo un distretto enoturistico di assoluto valore, capace di offrire una proposta che permette di scoprire ed apprezzare prodotti che raccontano l’identità del territorio facendo conoscere anche i luoghi che li esprimono, valorizzandone le eccellenze culturali, naturali e storiche, anche attraverso originali esperienze di turismo lento, muovendosi a piedi o in bici.
Uno dei segreti dell’ottima riuscita è il coinvolgimento di tutti gli attori del settore.
Dietro queste progettualità c’è il lavoro di messa in rete di tanti attori da parte delle Strade dei Sapori, per accompagnare l’ospite fin nel cuore delle produzioni. Tra le iniziative più virtuose citerei il “Progetto EnoturLab” che ha impegnato gli scorsi anni le aziende vitivinicole della Piana Rotaliana Königsberg in un percorso di formazione in collaborazione con Trentino School of Management volto allo sviluppo dell’accoglienza turistica.
Ciò ha portato all’ideazione di wine experience uniche che coniugano il vino con le bellezze paesaggistiche, l’arte, la musica, il gioco e molto altro, permettendo a chi ne usufruisce di scoprire il territorio e i suoi prodotti in modo originale.
Tra queste: Giro del Vino 50, un itinerario in bici tra le cantine della Piana Rotaliana e delle Colline Avisiane, oppure i Cammini del Gusto ideati dalle Strade del Vino e dei Sapori per scoprire a passo lento e nuovi occhi le nostre valli insieme a tanti piccoli produttori. La credibilità internazionale che il Trentodoc ha saputo conquistare è fondata sulla qualità, e quindi sulla straordinaria passione di tante persone, i nostri produttori: si può affermare che il futuro del nostro enoturismo è in buone mani!.
Per info: www.trentodocfestival.it
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