Pojer & Sandri: l’ingrediente clou del terroir è la competenza

Mario Pojer e Fiorentino Sandri, protagonisti di un sodalizio enologico votato alla continua ricerca di novità, qualità e sostenibilità
La valle dell’Adige meglio della valle del Reno grazie a Pojer e Sandri. Il Riesling del sodalizio di Faedo (Tn) raccoglie i tre bicchieri Gambero rosso grazie alla capacità di individuare l’habitat ideale e di sperimentare le tecniche più corrette e sostenibili. È solo l’ultimo riconoscimento del coraggio di due produttori che hanno sempre precorso i tempi. Ma è tutta l’enologia di questo territorio ad essere in fermento, con lo storico record di riconoscimenti enologici

La Valle dell’Adige meglio
della valle del Reno.

Nel Trentino vitivinicolo convive una vasta rete di cantine sociali che raccolgono oltre l’80% delle uve trentine, assieme ad un buon numero di produttori e trasformatori privati che hanno saputo valorizzare al massimo le peculiarità di questo territorio.

Al punto che i riconoscimenti con i 3 bicchieri del Gambero Rosso quest’anno sono stati ben 14 per i vini trentini, ben assortiti fra cantine sociali e private (clicca qui).

La gamma di vini coraggiosi di Pojer e Sandri

Fra queste ultime spicca l’azienda dei due amici Mario Pojer e Fiorentino Sandri, che nel 1975 forti della comune passione per i vini di qualità hanno concretizzato un sodalizio particolarmente creativo fondando l’azienda Pojer e Sandri. Il vino premiato da Gambero Rosso è un vibrante Riesling 2019, ma cogliamo l’occasione per descrivere tutta la gamma di vini “coraggiosi” prodotti dall’azienda.

Dalle vette di Faedo

L'azienda Pojer e Sandri a Faedo, tra la valle dell'Adige e quella di Cembra

Nell’arco di pochi anni i vigneti di montagna di Faedo (Tn), sono infatti diventati un forte riferimento non solo a livello locale ma nazionale, con vasti riconoscimenti sul mercato anche a livello internazionale. La cantina su iniziativa e intuizione dei due soci ha sviluppato negli anni tutte le più moderne tecniche di vinificazione al fine di garantire ai vini prodotti tutta la loro fragranza e i loro aromi. È collocata a 550 metri s.l.m. sulla collina sopra San Michele, dove ha sede la Fondazione Mach, centro di ricerca, formazione e assistenza tecnica molto importante per il comparto vitivinicolo.

Vocazione per la sperimentazione

Questa vicinanza anche fisica fra i ricercatori di San Michele e i titolari dell’azienda ha innescato una collaborazione costante, con una grande apertura all’ospitalità di persone e progetti, che ha dato i suoi frutti.

Quando nel 1975 è nata l’azienda ha subito puntato sulla qualità, il primo vino prodotto è stato uno straordinario Palai Muller Thurgau. L’azienda di 2 ettari è andata ingrandendosi fino a raggiungere gli attuali 33 ettari.

I primi vigneti erano tutti sulla collina di Faedo, l’azienda è poi andata a svilupparsi in Valle di Cembra, ed ora la maggior parte dei vigneti è collocata in questa valle ad un’altitudine che va dai 500 metri fino ai 900 metri di Grumes dove coltiva il vitigno resistente, il Solaris, ci dice uno dei due contitolari Mario Pojer.
«È il posto ideale perché non esistono problemi di deriva in quanto il vigneto è tutto circondato da boschi».

L’azienda fin da subito si è impegnata su due fronti: nel solco della tradizione, puntando costantemente all’innovazione con una serie di pratiche enologiche tese al raggiungimento della massima qualità. Ma nel contempo, forti della loro sensibilità ambientale, Pojer e Sandri hanno puntato per primi sulle varietà resistenti al punto che, quando queste sono state riconosciute, erano già pronti a commercializzare il vino prodotto.

Il gruppo di lavoro dell'azienda di Faedo

Zero infinito

«Sul nostro vigneto di Grumes, 12 ettari, che va oltre il biodinamico abbiamo piantato il Solaris - afferma Pojer-. Nell’arco di 10 anni abbiamo fatto solo tre trattamenti con lo zolfo e zero con il rame».

Di conseguenza possiamo dire che hanno zero di tutto, da qui è nato il nostro vino “Zero infinito”: 0 erbicidi, 0 lieviti, 0 solforosa, 0 antiossidanti. Ne facciamo 30.000 bottiglie e il 50% va all’estero, in Giappone in particolare.

Ottanta ceppi di lieviti aziendali

«Ma non ci siamo limitati a questo - prosegue il vignaiolo, radicato a Faedo ma con gli occhi e la mente aperti sul mondo - abbiamo selezionato anche i nostri lieviti partendo da 80 ceppi diversi».

Nel frattempo anche le nostre famiglie sono cresciute, io ho due figli già impegnati in azienda e Sandri ne ha tre anche loro in azienda. Il loro arrivo ci ha favoriti nell’aprirci ai nuovi mezzi di comunicazione, i social, che stanno assumendo un importanza eccezionale. Tre di loro sono laureati e hanno acquisito l’entusiasmo dei genitori sul quale hanno innestato la loro grande preparazione professionale. Questo, sottolinea Mario Pojer, ci fa dire che la nostra azienda è attrezzata per cavalcare l’innovazione di prodotto e di processo che sono prerequisito per reggere su un mercato sempre più globalizzato.

L’habitat ideale per il Riesling

«Con il nostro Riesling trentino che da quattro anni produciamo in purezza a Cembra su terreni vulcanici a base di porfido, l’ultimo riconoscimento che abbiamo ottenuto sono i 3 bicchieri del Gambero Rosso».

Il clima molto fresco e ventilato e le escursioni termiche dei vigneti montani, un habitat vicino a quello dell’origine renana di questo vitigno, hanno consentito al Riesling di produrre un vino caldo, dal carattere aromatico intenso e particolarmente elegante. La dimostrazione che l’ingrediente più importante del terroir non è la geografia ma la competenza del produttore.

Originalità nel Dna

Tra le altre produzioni, nei primi anni ‘80 Pojer e Sandri hanno iniziato a produrre il primo metodo classico arrivando a 6.000 bottiglie nprodotte el 2005 e, nel 2019 le bottiglie di Spumante Trentino prodotte sono state 10 volte di più: 60.000. L’uva usata è in prevalenza lo Chardonnay, ovviamente prodotto in quota dove conserva un’ideale equilibrio fra zuccheri e acidità. «Produciamo anche un Brut Rosè, metà Pinot Nero e metà bianco. Un altro spumante è per il 35% a base di Pinot Nero e per il 65% Chardonnay». Continua il successo sul mercato del primo simil- Porto italiano che dal 2004 abbiamo messo sul mercato, il Merlino è un vino, originale per il fatto che la fortificazione viene fatta con un vecchio brandy di propria produzione.


I 14 "TRE BICCHIERI" TRENTINI

  • L’Ora Nosiola ’15 – Toblino
  • Teroldego Rotaliano Luigi Ris. ’16 – Dorigati
  • Trentino Müller Thurgau Viàch ’19 – Corvée
  • Trentino Pinot Nero V. Cantanghel ’17 – Maso Cantanghel
  • Trentino Riesling ’19 – Pojer & Sandri
  • Trentino Vino Santo Arèle ’07 – Pravis
  • Trento Brut Altemasi Blanc de Noirs ’16 – Cavit
  • Trento Brut Aquila Reale ’10 – Cesarini Sforza
  • Trento Brut Cuvée dell’Abate Ris. ’09 – Abate Nero
  • Trento Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore ’09 – Ferrari
  • Trento Brut Madame Martis Ris. ’10 – Maso Martis
  • Trento Brut Nature ’14 – Moser
  • Trento Brut Rotari Flavio Ris. ’12 – Mezzacorona
  • Trento Dosaggio Zero Letrari Ris. ’14 – Letrari.
Pojer & Sandri: l’ingrediente clou del terroir è la competenza - Ultima modifica: 2020-10-14T14:05:52+02:00 da Lorenzo Tosi

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