14 settembre 2014, Montalcino, Premio Casato Prime Donne in edizione stellare: le stelle dell’astrofisica Sandra Savaglio, la luna fotografata da Andrea Rontini e le tre star del giornalismo enologico Anna Di Martino, Daniele Cernilli, Ian D’Agata e “Vita” la vignaiola che guarda il sole di Piero Sbarluzzi. Il Premio che, da sedici anni, trasforma Montalcino in un palcoscenico per le grandi donne, quelle che cambiano il profilo femminile, propone quest’anno un esempio positivo al mondo della ricerca: Sandra Savaglio l’astrofisica che ha deciso di tornare all’Università della Calabria a Cosenza dopo 23 anni di lavoro con i maggiori telescopi stranieri e dopo essere diventata l’icona della fuga di cervelli. Infatti, nel 2004 il settimanale “Times” la mise in prima pagina con il titolo “How Europe lost its science stars”. La giuria del Premio Casato Prime Donne composta da Francesca Cinelli Colombini (presidente), Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione, ha dunque puntato in alto, su personalità di grandissimo livello, con una decisione pienamente condivisa dalla cantina Casato Prime Donne, la prima in Italia con un organico interamente in rosa, che organizza il premio. Ecco nel dettaglio i vincitori 2014 Premio fotografico sul tema “Genti e terre dei vini Brunello e Orcia” a Andrea Rontini, www.andrearontini.it “Luna a Torrenieri” del luglio 2013. Rontini è uno dei fotografi che nel 2002 portò in Italia la coppa del mondo per il paesaggio. La sua immagine essenziale, l’uso magistrale di luce e colore rinnova la percezione della campagna senese. Scelte stilistiche che hanno colpito la giuria popolare, di tutto il mondo, che ha scelto via web la sua immagine fra le 5 finaliste di Paolo Busato, Gianni Brunacci e Andrea Pettinari. Daniele Cernilli è autore del racconto Quel Brunello del ‘64 pubblicato in “DoctorWine” che ha vinto il Premio sul tema “Io e Montalcino”. E’ la storia della prima, carissima, bottiglia di Brunello acquistata da Cernilli e dei suoi primi passi nel mondo dei grandi vini. Un percorso che lo condusse a diventare un protagonista o meglio un propulsore dell’innalzamento qualitativo del vino italiano e del successo internazionale che ne seguì. Nel 1986 è stato fra gli artefici del Gambero Rosso e della Guida dei vini d’Italia per la quale ha ideato il sistema di classificazione e i premi basati sulla degustazione. Premio Consorzio del Brunello sul tema “Il Brunello e gli altri vini di Montalcino” consegnato dal Presidente Fabrizio Bindocci a Ian D’Agata per l’articolo intitolato Focus on Rosso di Montalcino, pubblicato in “Tanzer’s International Wine Cellar” la rivista statunitense che maggiormente orienta il mercato cioè i sommelier e i buyers. Oltre che con questa importante testata D’Agata collabora con Decanter, Le Figaro, La New York University e più recentemente con Vinitaly per il quale è il direttore scientifico di “Vinitaly International Academy”. Straordinario degustatore dimostra sempre grande attenzione agli uomini e ai territori del vino. Anna Di Martino vince il Premio “Montalcino la sua storia, la sua arte e il suo vino” per opere a firma femminile con gli articoli Il vino è buono se ha il fondo pubblicato ne “Il Mondo” Produzione: le magnifiche 88 italiane che imbottigliano l’oro in cantina, pubblicato nel “Corriereconomia – Corriere della Sera”. Giornalista economica di grande spessore abituata a intervistare banchieri e ministri, Anna Di Martino ha concentrato la sua attenzione sulla capacità, del vino, di creare business e occupazione. Sua è la classifica annuale delle 88 cantine italiane con maggior fatturato per la quale ha creato un sito. La “Prima Donna” 2014, il personaggio indicato come rappresentativo di una nuova femminilità caratterizzata da talento, coraggio e eticità è l’astrofisica Sandra Savaglio. “Ho sempre fatto quello che la gente non si aspettava da me come donna: la scienziata, lo sport, la difesa di chi non ha voce, contro gerarchie di cui in tanti hanno smisurato rispetto”, ha scritto nella dedica che rimarrà per sempre a Montalcino al Casato Prime Donne. Un coraggio che illumina il Brunello così come la decisione di Sandra Savaglio di ritornare in Italia, all’Università della Calabria di Cosenza, illumina di speranze quanti scommettono sul futuro del nostro Paese e lottano per costruirlo. Sandra Savaglio è un’autentica star della ricerca con 160 pubblicazioni nelle più prestigiose riviste scientifiche internazionali, come «Nature» e «Astrophysical Journal» e un gran numero di scoperte sulle galassie lontane e quelle che ospitano esplosioni di raggi gamma oltre che sull’arricchimento di elementi pesanti del cosmo. Fra pochi giorni Sandra Savaglio lascerà il Max-Planck Institute di Garching in Germania, il maggior polo europeo dell’astrofisica, per diventare professore ordinario all’Università della Calabria a Cosenza, dove si è laureata. La procedura “per chiamata diretta” con cui è stata riportata in Italia, è lo strumento, che la Ministro Stefania Giannini intende promuovere per innalzare il livello della ricerca nell’insegnamento universitario. In agosto l’Academic Ranking of World Universities- Arwu sugli atenei migliori del mondo ha ammesso solo 3 università italiane fra le prime 100 per lo studio della fisica dando un giudizio complessivamente negativo sulle nostre università di cui solo 14 sono fra le migliori 200 del mondo e tutte oltre il 150° posto. Alla luce di queste valutazioni la scelta di Sandra Savaglio di tornare in Italia assume un grandissimo significato e può essere un esempio da seguire per la rinascita della ricerca e dell’alta formazione nel nostro Paese. Obiettivi questi, che il Premio Casato Prime Donne intende sostenere accendendo i riflettori su di lei.
E’ pieno di stelle il premio Casato Prime Donne 2014
Il cielo del Brunello con le stelle di Sandra Savaglio
I premiati: Sandra Savaglio, Daniele Cernilli, Ian D’Agata, Anna Di Martino e Andrea Rontini