Portinnesti serie M, la risposta al climate change

Sviluppati dall’Università di Milano, i portinnesti serie M di Vcr rappresentano una soluzione innovativa per la viticoltura moderna. Garantendo resistenza alla siccità e una riduzione dei consumi idrici fino al 30%, migliorano anche la qualità organolettica dei vini

Siccità, eccessivi irraggiamenti solari e poi piogge intense e concentrate nel tempo. Il cambiamento climatico condiziona la gestione agronomica del vigneto imponendo di cambiare paradigma e di passare a varietà e portinnesti in grado di mitigare gli stress biotici e abiotici che condizionano le rese e la qualità del vino.

I portinnesti della serie M, creati dall’Università di Milano e commercializzati in esclusiva da Vcr per conto di Winegraft, rappresentano una solida risposta a queste nuove esigenze.

Riduzione del consumo idrico e resilienza alla siccità

Cinque anni di esperienze in pieno campo ne hanno messo in luce l’attitudine ad abbinare qualità e resilienza. Nelle prove allestite dall’Università di Milano, l’impiego di M2 e M4 ha consentito di ridurre mediamente i consumi idrici di circa il 30%, abbassando notevolmente la water footprint delle produzioni vitivinicole.

Nel corso delle lunghe estati siccitose degli ultimi tre anni (dal 2022 al 2024) è emersa chiaramente la tenuta alla siccità dei portinnesti M2 ed M4 utilizzati su varietà come:

  • Grillo,
  • Nero d’Avola,
  • Grenache o Cabernet Sauvignon

in diversi ambienti di Sicilia, Puglia e Toscana, anche rispetto a portinnesti considerati performanti come 1103P.

Prove coordinate dall’Università di Milano in Franciacorta hanno evidenziato i migliori risultati organolettici e sensoriali dei vini da Chardonnay innestato su M1 e M4 rispetto ai portinnesti tradizionali anche in annate siccitose come il 2022.

Crescita della domanda dei portinnesti M

In virtù di questi risultati positivi la richiesta di questi portinnesti è in crescita. In 4 anni sono stati realizzati circa mille ettari di vigneto con barbatelle innestate su M, una cifra destinata a crescere in fretta. Oggi sono infatti circa 60 gli ettari di piante madri di questi portinnesti, ma Vcr ha aumentato la disponibilità di varietà/clone innestati su M, dai 156 della campagna 2023 ai 296 del 2024 e con l’entrata in produzione degli impianti più giovani la produzione di barbatelle sta progressivamente passando dagli attuali 2milioni circa ai 5 milioni a pieno regime.

Le caratteristiche tecniche

  • M1: riduzione del vigore vegetativo, elevata resistenza alla clorosi ferrica, si adatta sia a terreni argillosi o sassosi nonché a quelli calcarei;
  • M2: elevato vigore, buona resistenza alla siccità, al calcare e alla salinità e per la resistenza alla clorosi ferrica. Ottima compatibilità con tutte le varietà. Si adatta ai molteplici ambienti pedoclimatici;
  • M3: vigoria ridotta, media resistenza al calcare e alla siccità e bassa alla salinità. È indicato per suoli freschi non troppo compatti e per le alte densità d’impianto.
  • M4: vigore medio-elevato, molto resistente alla siccità e alla salinità. Si adatta sia a suoli argillosi che a quelli sabbiosi o ciottolosi.

Per maggiori informazioni: quaderno17-portinnesti-m.pdf (vivairauscedo.com)

Portinnesti serie M, la risposta al climate change - Ultima modifica: 2024-09-27T15:32:42+02:00 da Barbara Gamberini

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