I parametri più comuni per valutare l’aspetto qualitativo delle uve da vino sono storicamente due:
- il grado zuccherino, misurato in gradi Brix o Babo,
- e l’intensità colorante, misurata attraverso uno spettrofotometro.
Ovviamente questi parametri andranno a influire sui mosti prima e vini poi in quanto a grado alcolico e intensità visiva del prodotto finito.
Da sempre è cruccio degli agricoltori migliorare tali parametri senza andare a inficiare il rapporto vegeto-produttivo delle viti con eccessive spinte azotate o con diradi importanti che andrebbero a compromettere la quantità di uve prodotte e il reddito finale dell’agricoltore.
Kappabrix, il fertilizzante che integra i parametri di qualità
A tal proposito Fomet Spa ha testato un prodotto innovativo, Kappabrix® a base di carbonato di potassio con estratti di acidi umici e alghe che permette di assolvere la mancanza di tenore zuccherino e l’intensità colorante in un’unica soluzione.
Per testare il prodotto è stata condotta una prova su aglianico, clone VCR 7 su portinnesto 420A a Paternopoli in provincia di Avellino. Sono stati eseguiti tre interventi alla dose di 5 Kg/ha dalla fase di inizio invaiatura a distanza di 10 giorni ognuno. A Kappabrix® sono stati messi confronto due prodotti della concorrenza utilizzati ampiamente sul mercato.
I Rilievi in campo sono stati effettuati il 18 ottobre, nella fase di piena maturazione. È stato eseguito il campionamento delle uve da destinare alle analisi di laboratorio per la determinazione dei parametri della maturazione tecnologica e fenolica. Per ciascuna tesi sono stati raccolti 3 campioni d’uva (circa 1,200 Kg), variando la posizione di prelievo sul lato della spalliera (esposizione al sole e all’ombra) e anche sul grappolo.
I risultati della sperimentazione
I risultati ottenuti, come mostrato nei sottostanti grafici mostrano come Kappabrix® (tesi 2) sia risultato più performante in maniera statisticamente significativa rispetto alle tesi trattate con i competitor e al testimone non trattato (tesi 1).
Le uve mostrano un rapporto zuccheri acidità/totale molto migliore con vini più rotondi e facilmente vinificabili.
Anche il contributo dei tannini dei vincaccioli è minimo, permettendo al vino di essere meno aspro e con sentori vegetali e avendo meno bisogno di affinamento per la maturazione dei tannini, essendo quelli dei vinaccioli i più difficili da integrare nel profilo sensoriale del vino.
Anche l’azoto prontamente assimilabile risulta migliore, permettendo partenze di fermentazione rapida, minimizzando il rischio di arresti fermentativi e risparmiando su aggiunte da effettuarsi successivamente in cantina con mannoproteine o diammonio fosfato.
L’indice di maturazione, infine, è la sintesi estrema di tutte le analisi sopra riportate che dimostra inequivocabilmente che le uve risultano più mature dal punto di vista tecnologico e fenolico.
In conclusione, possiamo affermare come anche in un’annata difficile come quella del 2023 Kappabrix® abbia contribuito a migliorare la qualità generale delle uve, avendo quindi mosti e vini più equilibrati e facilmente lavorabili a livello enologico.
Per tutte le informazioni in merito ai prodotti Fomet e alle prove svolte visita il sito Fomet.