La vera viticoltura di precisione parte dal vivaio. La qualità della barbatella dipende infatti dalla professionalità del vivaista e dall’efficacia dell’azione di controllo. Per questo VCR, Vivai Cooperativi Rauscedo, la realtà di riferimento del vivaismo viticolo internazionale, sta progressivamente implementando sistemi digitali che fanno perno su sensori, droni e intelligenza artificiale nelle migliaia di ettari di barbatellai e di piante madri di portinnesti e marze che gestisce.
Gli obiettivi sono molteplici:
- assicurare un controllo totale in tempo reale sia della conformità varietale che della qualità sanitaria del materiale da riproduzione;
- migliorare le condizioni di lavoro in campo durante le operazioni di monitoraggio e in magazzino durante le operazioni di cernita;
- valorizzare il know how dei soci produttori e delle squadre di ampelografi di VCR;
- dare un contributo decisivo alla piena tracciabilità delle produzioni a qualità certificata dei propri clienti.
Una flotta di droni in planata sui barbatellai
Ogni anno le squadre di qualificati agronomi dell’ufficio produzione VCR monitorano, filare per filare, i 1.200 ettari di barbatellai suddivisi in circa 400 appezzamenti situati tra gli alvei dei fiumi Meduna e Tagliamento e dedicati alla coltivazione dei 100 milioni di innesti-talea prodotti dai Vivai Cooperativi. Percorrendo così a piedi e in poco più di un mese circa 8mila km, la distanza che c’è tra Rauscedo e Chicago.
Servono non meno di otto anni per acquisire la competenza necessaria a riconoscere eventuali inquinamenti varietali in una fase così anticipata dello sviluppo vegetativo della vite, basandosi solo sulla morfologia delle foglie e dei germogli. In questo delicato compito gli ampelografi di VCR vengono negli ultimi anni coadiuvati da una flotta di droni a quadrirotore equipaggiati con telecamere multispettrali ad alta risoluzione.
Lo sguardo acuto del drone segue lo sviluppo della barbatella in campo sin dalla fase d’impianto, assicurando una precisa e veloce stima e georeferenziazione della produzione, clone per clone e coadiuvando i tecnici nell’individuazione puntuale delle non corrispondenze che vengono registrate e tracciate, ma non basta.
L’addestramento dell’intelligenza artificiale
Per VCR qualità e rintracciabilità del materiale vivaistico devono essere assicurate da un’oculata selezione e monitoraggio che deve partire dai campi madre, dove i tralci per la produzione dei portainnesti e delle marze vengono tagliati e raggruppati in lotti omogenei dal punto di vista varietale/clonale e devono caratterizzare tutta la filiera di produzione fino ai banchi di cernita e alle linee di confezionamento e spedizione delle barbatelle.
Un obiettivo ambizioso che sta diventando realtà grazie alle acquisizioni di progetti di ricerca come “Vinewise” che punta a sviluppare un sistema di intelligenza artificiale (IA) basato su algoritmi di riconoscimento dell’immagine. Si tratta in assoluto del primo progetto del genere implementato su scala produttiva in vivaio. La fase prototipale fa leva sull’acquisizione di immagini attraverso dispositivi mobili come cellulari. Sono circa 40mila gli scatti realizzati e annotati attraverso un’apposita app e il monitoraggio si concentra per ora su 29 tra le varietà più diffuse in Italia e nel mondo. Un dataset incentrato su anomalie e inquinamenti varietali destinato al training di un sistema IA che possa identificare le non conformità all’interno dei vivai attraverso sensori ottici di prossimità che nella fase operativa saranno posizionati sulle macchine operatrici.
Contemporaneamente, nei campi madre marze, il progetto “BudCounter” utilizza la stessa tecnologia di acquisizione di immagini Rgb attraverso sensori ottici posizionati in questo caso su trattrici. L’obiettivo è la stima della produzione di gemme utili e l’IA viene addestrata per riconoscere il diametro e la lunghezza dei tralci e il numero di gemme.
Automazione nella cernita e nella gestione della logistica
Un processo di digitalizzazione che, sotto le volte dei magazzini di VCR, coinvolge anche la fase di selezione e lavorazione delle barbatelle in post-raccolta. La “cernita” è infatti uno dei punti di forza dei Vivai Cooperativi e rappresenta l’ultimo di una lunga serie di controlli, il più decisivo per garantire la commercializzazione di materiale vivaistico di qualità.
In questo contesto, sono due i progetti di ricerca avviati dai VCR:
- il progetto “iOSirisVine” si concentra sulle caratteristiche qualitative dei portainnesti, quali la presenza di un apparato radicale vigoroso e ben distribuito e l’assenza di polloni, deformazioni e/o rigonfiamenti del fusto, del tallone o della radice. Il progetto sta consentendo di sviluppare un sistema IA in grado di riconoscere e qualificare le peculiarità morfologiche e anatomiche di una barbatella.
- “DigiGraf” è invece focalizzato sullo studio del punto di innesto, parametro fondamentale per l’identificazione di una barbatella di qualità. L’analisi della saldatura del punto di innesto viene effettuata attraverso tecniche non distruttive (tomografia RX monospettrale ad alta risoluzione) che consentono di ispezionare in 3D la struttura interna del legno, ponendo le basi per una futura automazione e standardizzazione dei controlli di qualità durante la cernita.
Il futuro della viticoltura è già iniziato
La produzione delle barbatelle di vite avviene alla luce del sole (e sempre più spesso sotto l’influenza di intense precipitazioni), sono numerose le variabili di cui tenere conto. Immagina però una linea di produzione dove, come avviene nelle fabbriche di autovetture, sistemi automatizzati guidati dall'intelligenza artificiale lavorano fianco a fianco con le squadre degli operai, identificando eventuali difetti con una precisione che supera quella dell'occhio umano, ottimizzando la logistica e personalizzando la fornitura di barbatelle in base alle esigenze del cliente.
Presso VCR, Vivai Cooperativi Rauscedo, il futuro della viticoltura è già iniziato.
Se vuoi far parte di questo futuro collegati a www.vivairauscedo.com