Il problema non è nuovo, non rappresenta pertanto una sorpresa e non riguarda soltanto le aziende viti-vinicole ma tutto il comparto agroalimentare. E non solo. E' arrivato il periodo della vendemmia e, come e più che in passato, latita la manodopera. Lo denuncia Confagricoltura Veneto, ma non si tratta certo di una limitata questione regionale.
La carenza di manodopera è diventata cronica negli anni, ma quest’anno è diventata ancora più evidente a causa del caldo e delle mancate escursioni termiche tra giorno e notte, che hanno accelerato la maturazione della frutta, e dei rincari, che tengono lontani i lavorati dell’Est europeo. E così, a fronte di un'abbondanza di uva sui filari, si registra una preooccupante mancanza di braccia per raccoglierla.
In Valpolicella va raccolta l'uva per l'Amarone
La criticità emerge soprattutto nel territorio veronese, in Valpolicella, dove la raccolta dell’uva da appassimento per l’Amarone è solo manuale e richiede anche 150.000 giornate lavorative. Quindi servono 5.000 braccianti solo per quello.
"Molti imprenditori agricoli – spiega Christian Marchesini, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Veneto - si avvalgono di familiari e amici, ma in ogni caso è necessario un apporto esterno e quest’anno in tanti mancano all’appello. In primis sono assenti polacchi e romeni, che, con i rincari del carburante e dei trasporti in generale, non sono venuti a vendemmiare come accadeva di solito”.
Confagricoltura: "per il futuro va trovata soluzione"
“Non ci sono più neppure gli universitari e anche i pensionati con quota 100, che avrebbero ancora l’età idonea per vendemmiare, hanno il divieto di lavorare fino all’età della pensione di vecchiaia. A queste problematiche va aggiunto il reddito di cittadinanza, che non aiuta nel reperimento dei lavoratori sul mercato", aggiunge Marchesini.
Per Confagricoltura, bisogna trovare per il futuro dei "sistemi per far venire i raccoglitori da altri Paesi, anche al di fuori del decreto flussi, e semplificare il più possibile le procedure, perché la vendemmia dura meno di un mese e la burocrazia rallenta il reperimento del personale".
L'associazione di categoria ricorda anche che "con i voucher era molto più semplice assumere addetti alla raccolta per un periodo ristretto come quello della vendemmia e che quel sistema andrebbe reintrodotto, pur con le correzioni che si ritengono opportune”.