Al Vinitaly il comparto vitivinicolo in Trentino si presenta compatto sotto l’egida del Consorzio Vini. Ne parliamo con il presidente Pietro Patton.
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Presidente possiamo dire che si vede la luce in fondo al tunnel?
Difficile – risponde Patton - fare ora previsioni in una situazione globale così drammatica e complessa; soprattutto speriamo che possa cessare subito la barbarie della guerra e che le diplomazie trovino soluzioni durature. Per la parte economica preoccupa l’esplosione dei prezzi delle materie prime, dell’energia e dei costi di trasporto, della quale al momento non si vede la fine. Di positivo però dobbiamo dire che il nostro comparto ha tenuto bene e tiene sia nell’export, fonte primaria di sbocco per il vino Trentino, che nel settore Ho.Re.Ca.
Ripartire in presenza
Con quale spirito affrontate questo Vinitaly?
C’è molta voglia di normalità e di tornare a vedersi tutti assieme. La partecipazione è quindi convinta e si sostanzia con oltre 60 aziende trentine. Siamo fiduciosi di poter ripartire con il piede giusto. A proposito di fiere, ricordo che il Consorzio sarà presente con 14 aziende trentine anche al ProWein di Düsseldorf, posticipata quest’anno a metà maggio.
Gli atout del marchio con l'apetta
Il Trentino è la più grande realtà italiana con la certificazione di sostenibilità del Sqnpi, quanto incide?
Sono esattamente 5.673 i viticoltori che hanno certificato con il protocollo Sqnpi (Sistema di qualità nazionale produzione integrata) la loro uva sotto l’egida del Consorzio. È per noi motivo di orgoglio certificare in buona sostanza quasi tutta la produzione trentina con una certificazione nazionale, garantita dal Mipaaf. Inoltre, molte aziende certificano anche il prodotto finale, apponendo sulla bottiglia il marchio Sqnpi con la caratteristica ape, garantendosi una miglior visibilità e qualità del prodotto sul mercato.
Come intendete valorizzare questa importante conquista?
Il marchio Sqpni è un tassello di una strategia di sostenibilità che parte da lontano, fin da quando il comparto viticolo trentino ha fatto una scelta netta nel definire i suoi disciplinari di produzione a basso contenuto di sostanze impattanti, privilegiando quelle ad alto margine di sicurezza, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità. Stiamo quindi strutturando una campagna di comunicazione specifica che verterà proprio sulla sostenibilità e a breve vi saranno anche delle sorprese positive in questa direzione.
Sempre più in alto
Le modificazioni climatiche sono un problema, ma in trentino anche un’opportunità: il Trentino sposterà i suoi vigneti sempre più in quota?
Proprio su questo tema abbiamo tenuto nei giorni scorsi un seminario formativo per il nostro Consiglio di Amministrazione allargato anche all’istituto Trentodoc, all’Avit (consorzio vivaisti) ai vignaioli ed alla Fem, consapevoli che il cambiamento climatico influenzerà in maniera decisiva le produzioni agricole dei prossimi anni. Le evidenze scientifiche hanno indicato che l’innalzamento dei vigneti può essere una linea di tendenza, ma talune produzioni viticole vivono la loro miglior qualità proprio nel fondovalle.