Cinghiali protagonisti anche in vigna. Secondo il Consorzio Chianti Colli Fiorentini, infatti, ogni azienda vitivinicola perde ogni anno circa il 30% della propria produzione di uva a causa degli ungulati, cinghiali ma anche caprioli. Il danno per un'azienda di medie dimensioni che produce mille quintali di uva viene quantificato in circa 40mila euro.
"Se pensiamo al territorio del nostro Consorzio - ha dichiarato all'Ansa il presidente Marco Ferretti - possiamo parlare di un danno di circa 700mila euro, con una perdita secca di una quarantina di posti di lavoro".
Non solo nel Chianti, problema di tutta la Toscana
Sono sedici i Comuni coinvolti dal consorzio Chianti Colli Fiorentini - Barberino Val di Pesa, Montespertoli, Certaldo, San Casciano, Montelupo, Lastra a Signa, Scandicci, Impruneta, Firenze, Bagno a Ripoli, Fiesole, Pontassieve, Rignano, Pelago, Reggello, Incisa - con gli associati che rappresentano il 2,6% dell’intero vigneto del Chianti, solo una piccola parte di fatturato viti-vinicolo toscano. Il tutto per dire che se si facesse una proiezione a livello regionale il danno economico ed occupazionale avrebbe dimensioni esponenziali.
Reti troppo basse per tutelare il paesaggio
La normativa vigente, sostiene Ferretti, "sostanzialmente impedisce di opporre resistenza alla furia di questi animali. Reti troppo basse e misure di difesa troppo blande non ci aiutano e rappresentano delle vere e proprie prese di giro, concessioni ai sedicenti ambientalisti e difensori del paesaggio". Motivo per cui, conclude il presidente del Consorzio, "di questo passo c'è il rischio che chi sta resistendo con passione alla crisi e ai mille problemi che interessano l'agricoltura della Toscana alzi bandiera bianca".
Caccia all'interno delle vigne con meno limitazioni
Le richieste da parte del Consorzio sono due. La prima riguarda la possibilità di installare staccionate alte più di due metri. La seconda è incentrata su alcune modifiche da apportare alla legge che regola la caccia all’interno delle vigne. Per quanto riguarda le recinzioni la resistenza è dovuta al loro impatto sul paesaggio ma anche a costi che possono incidere fino a 8-10 mila euro ad ettaro. Circa gli aspetti venatori, la richiesta del Consorzio è di favorire ulteriormente gli abbattimenti: i cinghiali avrebbero in Toscana una popolazione di quattro volte superiore alla media nazionale.