Fedrigoni, nel 2022 in crescita il comparto delle etichette

L'andamento dei conti del Gruppo riflettono in parte anche quello dei mercati nei quali opera, tra i quali figura, in maniera importante, quello del wine&spirits

Marco Nespolo, amministratore delegato del Gruppo Fedrigoni
Sul fronte dell’innovazione prodotti la priorità è rivolta alla transizione ecologica: dalla sostituzione della plastica con la carta alla gestione dei rifiuti, che possono diventare nuove materie prime

E' il primo operatore a livello globale nelle etichette premium per i vini, il terzo nelle soluzioni autoadesive per usi industriali: farmaceutico, food&beverage, prodotti per la casa e la cura della persona.
Il suo andamento riflette dunque anche quello dei mercati nei quali opera, tra i quali figura appunto quello del wine&spirits.
Il riferimento è al Gruppo Fedrigoni, il cui bilancio rimanda la foto di un settore che performa ancora bene, con segnali positivi circa i costi energetici e delle materie prima che stanno finalmente scendendo.

Tra i primi operatori mondiali nelle etichette

Il Gruppo Fedrigoni ha chiuso il 2022 superando la soglia dei 2 miliardi di euro di fatturato.
Qualche numero: 2,21 miliardi contro 1,6 del 2021 (+37 %) distribuiti tra Italia (504 milioni, +44%), resto d’Europa (1.054 milioni, +36%) e resto del mondo (653 milioni, +31%), con investimenti per circa 80 milioni di euro (erano più di 60 nel 2021).

La vendita dei materiali autoadesivi è crescita del 31%

La crescita ha riguardato entrambe le business unit dell’azienda, riposizionate negli ultimi quattro anni verso segmenti di offerta premium: le etichette e i materiali autoadesivi sono saliti a 1.307 milioni (+31%) e le carte speciali per il packaging di lusso e altre soluzioni creative a 904 milioni di euro di revenue (+43%).
Oggi Fedrigoni conta oltre 5.000 persone in 28 Paesi, 68 tra stabilimenti produttivi e centri di taglio e distribuzione e 25.000 prodotti distribuiti in 132 paesi.

Acquisizioni in Europa, Stati Uniti e Cina

Lo scorso anno il Gruppo ha proseguito nel piano di acquisizioni, con 6 operazioni negli Stati Uniti, in Turchia, Spagna e Francia: ora fanno parte della Fedrigoni la spagnola Divipa, la francese Tageos e la turca Unifol; è stato inoltre stretto un accordo con l’americana Mohawk, acquisito la spagnola Guarro Casas e la francese Zuber Rieder.
Pure il 2023 è cominciato con due importanti accordi: una partnership industriale con un produttore specializzato in carte traslucide in Cina e l’acquisizione di un Centro di ricerca e sviluppo a Grenoble, in Francia.

Primo impegno per il futuro: sostenibilità

"L'impegno per la sostenibilità - sottolinea l'a.d. Marco Nespolo - è alla base dell'intera strategia di Fedrigoni, che a giugno 2022 ha ricevuto il Rating Platino dall’agenzia internazionale Ecovadis. La partita più complessa è quella della riduzione del 30% delle emissioni di CO₂.
Tra gli altri obiettivi al 2030, l’utilizzo del 10% in meno di acqua, che viene restituita pulita all’ambiente al 97%, il recupero dei rifiuti in ottica di circolarità e un’offerta di prodotti che preveda solo carte speciali riciclabili e materiali autoadesivi adatti alla riciclabilità o al riuso".

Nel 2023 domanda volatile e volumi in calo

Sul fronte dell’innovazione prodotti la priorità dell'azienda è di supportare i clienti nella transizione ecologica: dalla sostituzione della plastica con la carta alla gestione dei rifiuti, che possono diventare nuove materie prime in un modello virtuoso di circolarità.
Nei primi mesi del 2023, fa sapere l'azienda, la domanda continua a essere volatile e il rallentamento dei volumi lo dimostra: il fatturato del primo trimestre è sceso -5% rispetto al 2022. Tuttavia, il calo delle vendite è notevolmente inferiore al dato medio dell’industria, che si attesta tra il -12% e il -20%.

Fedrigoni, nel 2022 in crescita il comparto delle etichette - Ultima modifica: 2023-05-24T19:05:37+02:00 da Gilberto Santucci

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