«Vogliamo offrire una nuova interpretazione della Valpolicella, una denominazione che dà vini di grande struttura, ma che può dare anche vini di qualità semplici da bere, in ogni occasione e luogo. Per questo abbiamo creato un blend rosso morbido, elegante, di facile beva, destinato al grande pubblico ma soprattutto ai giovani». A dirlo è Daniele Accordini, dg ed enologo di Cantina Valpolicella Negrar, che in occasione di Vinitaly 2022 ha presentato 4 nuove etichette con l’obiettivo di allargare le quote di mercato, sia interno che estero.
Destinazione: Millennial (nati ta il 1980 e il 1994) e generazione Z (nati dal 1995-2010 in poi). Sempre attenti alle innovazioni e curiosi: sono loro i principali destinatari di “Sì, Mento” Igt (Indicazione geografica tipica) 2019, prodotto con uve di Corvina e Corvinone, 13 gradi e un residuo zuccherino di 12 g/l, proposto al pubblico al prezzo di 4/5 euro.
«Questo vino risponde a una tendenza di mercato nata alcuni anni fa negli Stati Uniti tra i giovani, diffusasi poi in Nord Europa ma anche in Italia, verso vini morbidi e già pronti da bere, dove il frutto spicca sopra tutte le altre caratteristiche e il tannino è mitigato da un residuo zuccherino superiore alla media, senza per questo entrare nella categoria dei vini dolci. La morbidezza rende possibile un consumo a temperature più basse, per cui può essere classificato nella gamma “frosted wine”, ovvero rosso, fresco e da aperitivo», spiega Silvia Minoccheri, export manager della cantina.
A completare il progetto “Sì, Mento”, la scelta di un’etichetta intrigante, che nel nome omaggia il gusto che ha premiato i grandi rossi della Valpolicella e si basa sul contrasto degli opposti giorno/notte, maschio/femmina, con riferimenti iconografici alla storia e alla cultura di Venezia, e ispirata alla storia di Teresa Landi, in arte Bellino, probabile invenzione letteraria di Giacomo Casanova (1725-1798), citata nella sua“L’histoire de ma vie”, e che rimanda alle vicissitudini di una cantante di successo che, per potersi esibire sul palco, al tempo (siamo a metà Settecento) proibito alle donne, assunse le sembianze di un cantante castrato. Naturalmente il celebre veneziano se ne innamorò, dando inzio a una storia d’amore coronata dalla nascita di un figlio illegittimo. «Il vino è fattore emozionale, e dunque abbiamo pensato ad un’etichetta accattivante, in grado di catturare l’attenzione dei consumatori, che decidono in 5-25 secondi l’acquisto del vino al supermercato», aggiunge Accordini.
Per i bianchisti, tre nuovi vini Domìni Veneti. Volontà della cantina – che conta 244 soci per oltre 700 ettari di vigneti ubicati in prevalenza nelle colline della Valpolicella Classica e poi nelle altre zone veronesi Doc – è quella di ampliare la ricerca dell’espressione territoriale. Per cui, la linea premium Domìni Veneti si arricchisce di tre nuovi cru prodotti nelle Uga (Unità geografiche aggiuntive) del Soave classico: Coste 2021, molto minerale, fresco, fruttato; Foscarino 2021 (30% affinato in barrique), Castellaro 2020 Classico Superiore (50% affinato in barrique).