Ad Alba, per tre giorni capitale mondiale dell'enoturismo, si è appena conclusa la sesta edizione del Forum Internazionale dell'Enoturismo, promosso dalla World Tourism Organization con il Ministero del Turismo, Enit e Regione Piemonte, ha riunito i protagonisti internazionali dell’enoturismo.
Principale obiettivo dell'incontro quello di individuare delle azioni coordinate di sviluppo dello specifico settore.
2,5 miliardi di fatturato, 14 milioni di turisti coinvolti
L’enoturismo vale, secondo il 17° Rapporto Città del Vino, 2,5 miliardi di euro l’anno, mentre sono circa 14 milioni i turisti coinvolti (dati Osservatorio del Turismo del Vino”). Per l’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor un italiano su quattro è interessato all’enoturismo.
Per le aziende vinicole gli enoturisti incidono in media per il 27% del fatturato con 9 realtà su 10 che offrono accoglienza enoturistica.
Nuovi modelli e nuovi trend da attenzionare
Detto della rilevanza del movimento enoturistico, la conferenza è stata utile per indicare i nuovi modelli e i nuovi trend che stanno emergendo, seguendo i quali si potrà cercare di contrastare la frenata che l'aumento dei costi energetici potrebbe imporre ad un settore finora in forte crescita.
La CEO di Enit, Roberta Garibaldi, ha sintetizzato in dieci punti lo stato del settore e le sue prospettive di sviluppo.
I primati dell'Italia da nord a sud
526 vini certificati, 6 beni materiali ed immateriali riconosciuti come patrimonio dell’umanità, 3 città creative UNESCO per l’enogastronomia e 2 Paesaggi dalla FAO. Questi i primati che l’Italia vanta a cui si aggiungono i paesaggi rurali storici che da nord a sud caratterizzano il Belpaese.
In quest’ottica, il patrimonio, unito a conoscenze, tradizioni, usi e costumi della gente, esercita una grande attrattiva per il turista e funge da stimolo al viaggio.
Sostenibilità ambientale e sociale
Attenzione all’ambiente e dimensione sociale sono valori imprescindibili e discriminanti nelle scelte per il consumatore ed il turista. In particolare, 7 turisti italiani su 10 si dichiarano più propensi a visitare un’azienda di produzione se anche questa ha in essere progetti di sostegno alla comunità locale.
La filiera vitivinicola italiana, infatti, è caratterizzata da una spiccata propensione ad iniziative di sostenibilità ambientale e si connota sempre più per progetti volti verso i benefici per i dipendenti che verso la comunità ed il territorio in cui operano.
I vigneti cuore pulsante delle esperienze
Tour in bicicletta, e-bike, mountain bike, trekking del vino e del gusto, combinando modalità attive e slow. È questo il vero sapore del settore vinicolo ripartito a seguito della pandemia con l’obiettivo di riproporre, in maniera innovativa, il piacere della scoperta enogastronomica nel territorio.
I vigneti, dall’essere semplici luoghi produttivi, sono divenuti il vero cuore pulsante dell’esperienza che convoglia oltre la metà dei turisti italiani.
L'enoturismo occasione per rigenerarsi
Benessere, corsi di yoga e pilates e lezioni di arte nei vigneti, così come immersioni nella natura, sono la cornice che arricchisce ormai i trattamenti a base di vino delle cantine italiane. Il viaggio enoturistico si è trasformato in un’occasione per rigenerarsi, riprogrammare le proprie abitudini, tanto che per il 50% dei turisti italiani sceglie le spa a tema vino e il 40% per corsi di pittura.
Il ruolo dei musei del gusto
Il modo rurale entra in città con le vigne urbane e i mercati che divengono un’autentica esperienza. I musei del gusto che diventano hub uniscono mondi geograficamente distanti, facilitando i turisti nella scoperta della cultura enologica e gastronomica con il 60% degli italiani che li ricerca nei propri viaggi.
Il vino come chiave di accesso al territorio
L’enoturismo italiano si trasforma anche nelle sue modalità di accogliere il turista per un’esperienza a 360°. Le cantine si legano agli alberghi, offrono nuove proposte di pernottamento nei vigneti (wine glamping), e creano ristoranti gourmet al loro interno dove il vino si accompagna a piatti di eccellenza a base di prodotti locali.
Il 48% degli italiani desidera pernottare in un albergo tematico, il 25% in glamping, il 68% pranzare o cenare in cantina.
Il mercato ha visto l'ingresso di nuovi target
Oggi il turista è divenuto più esigente, attivo, innovativo. Ricerca nuove e più coinvolgenti esperienze in grado di soddisfare le sue più svariate esigenze. Nuovi target si sono affacciati sul mercato, confermando che il viaggio enoturistico non è solo più appannaggio degli appassionati, ma affascina un pubblico ampio fatto di single, famiglie con bambini, donne e giovani.
Le cantine italiane si stanno muovendo nella direzione di diversificare le proprie esperienze, hanno attivato crm e wine club per offrire proposte capaci di soddisfarli adottando un approccio data-driven.
Il vino si connette e abbina con le altre offerte
Cantine site in dimore storiche e castelli così come in edifici contemporanei realizzati da architetti di fama nazionale ed internazionale, aziende con installazioni artistiche visitabili dal pubblico o con eventi musicali, letterali, teatrali. In Italia, il vino si unisce alla storia, al design ed alle arti, dando vita ad espressioni ed esperienze uniche. Il vino, inoltre, trova nuovi significati nel suo abbinarsi alla gastronomia, con ristoranti gourmet e wine bar in cantina, portando le cantine ad essere spazi dove svolgere meeting ed attività aziendali nell’amenità dei paesaggi rurali.
Marketing digitale sempre più importante
Nuove esperienze nel metaverso, nft, gaming e realtà aumentata sono le nuove sfide. Dalle neuroscienze al digitale, il marketing del turismo del vino si trasforma ponendo al centro le degustazioni digitali che sono apprezzate dai turisti sia nel pre che nel post-experience (rispettivamente dal 48% e dal 50% dei turisti italiani).
Netflix presenta i prodotti italiani in film e fiction, i processi produttivi diventano fumetti, con tiktok e reels sempre più accattivanti.
Il piano strategico dell'Enit per lo sviluppo del settore
Nuove “Linee Guida per lo Sviluppo dell’Enogastronomia nel Turismo” che Enit ha la missione di redigere per valorizzare i prodotti agroalimentari e vinicoli, la cultura agroalimentare con il brand “Made in Italy”. Al centro le quattro ambizioni che il piano vuole raggiungere: (1) preservare il patrimonio attraverso il turismo; (2) sviluppare l’offerta, innovandola ed arricchendola; (3) fare rete, per integrare prodotti e servizi turistici, connettere aree urbane e rurali; (4) comunicare e promuovere, accrescendo l’attrattività e l’accessibilità dell’offerta italiana nel mondo.