La Cantina Produttori di Ramuscello (Pordenone) è la prima struttura enologica del Friuli Venezia Giulia a ricevere la certificazione di “vino vegano” secondo gli standard privati del Ceviq (Certificazione vini e prodotti italiani di qualità).
Infatti, con la vendemmia 2021 è iniziata, per i soci della cooperativa di Ramuscello di Sesto al Reghena, la produzione su larga scala (oltre 5.400 hl per 7 tipologie differenti) del “vino vegano”, un prodotto che oggi il mercato nazionale, legato ai grandi gruppi di imbottigliamento, inizia a richiedere e apprezzare.
Escludere tutti i prodotti animali e relativi derivati
Per ottenere la certificazione, con la menzione a produttore di “vino vegano”, la cantina (e i suoi soci) deve ottemperare a un rigido protocollo che il Ceviq ha elaborato al fine di evitare qualsiasi contaminazione con prodotti di origine animale e i relativi derivati.
Il consumatore vegano, a differenza del vegetariano, per propria scelta non intende assimilare alcun alimento di origine animale e nemmeno i relativi derivati. Quindi, partendo dal vigneto, si devono assolutamente evitare concimazioni a base di letame e pollina per sostituirle con sovesci di leguminose e composti vegetali a base di humus, da compiere durante l’anno, a seconda delle esigenze colturali.
Cambiamenti in cantina
Per quanto riguarda il processo di trasformazione in cantina, si devono eliminare tutti i derivati animali che, fondamentalmente, servono per la stabilizzazione e chiarificazione del vino come: gelatine, albumine, caseinati, colla di pesce e altri, per sostituirli con estratti di origine vegetale quali il pisello e la patata. Utilizzando questi estratti vegetali si eliminano anche le tante problematiche derivate dall’assunzione di sostanze allergeniche le quali, tra le altre cose, in ottemperanza alla legislazione in vigore in alcuni Paesi esteri, devono essere riportate in etichetta.
Inoltre, grazie alle lunghe soste del vino sui lieviti di fermentazione, si riesce a conferire ulteriore stabilità e completezza aromatica al vino.
Per ottenere la certificazione a “vino vegano”, ancora, non si possono utilizzare le colle, a base di caseina, per etichettare le bottiglie e, quindi, vanno utilizzate esclusivamente etichette adesive. Al fine di ottenere la certificazione vegana, infine, il vino deve essere analizzato da un laboratorio accreditato che stabilisca l’assenza totale del DNA animale (bovino, suino e ittico).
La cooperativa friulana
La Cantina Produttori di Ramuscello è una cooperativa vitivinicola nata nel 1959 che, oggi, riunisce 150 soci con quasi 800 ettari di vigneti specializzati ubicati, principalmente, nella provincia di Pordenone. Dai 100.000 q di uva prodotta annualmente si ricavano circa 75.000 hl di vino. Il 90% del quale viene venduto sfuso, mentre una parte viene imbottigliato per servire i 3 punti di vendita diretta attualmente operativi. Il fatturato del 2021 si avvicina al valore dei 10 milioni di euro, con una crescita a doppia cifra sull’anno precedente.
Tutte le fasi vegetative della vite sono seguite in campagna da uno staff di agronomi garantendo, in questo modo, un’elevata qualità dell’uva prodotta al fine di ottenere un vino che rispecchi la tradizione del territorio della “Friuli-Grave”.
Una sostenibilità a tutto campo
Con la vendemmia 2020, la cantina ha introdotto nel suo processo produttivo la certificazione SQNPI adottata su oltre il 90% della superficie aziendale con l’obbiettivo dichiarato, nei prossimi anni, di giungere alla totale copertura vitata controllata dalla cooperativa pordenonese. Oltre a investimenti per 2,5 milioni di euro per il potenziamento del reparto produttivo (linee di imbottigliamento e nuovo impianto di spumantizzazione), la cantina metterà in campo una serie di altri progetti di sostenibilità e qualità attraverso l’acquisizione della certificazione di processo, la certificazione ambientale e quella del “residuo zero”.