Il rischio di vanificare 40 anni di lavoro

L’Istituto Marchigiano di Tutela Vini sulla liberalizzazione delle denominazioni

Previsto un confronto sul tema durante "Tipicità", a Fermo

Bene Martina in difesa dei nostri vitigni, nessuna concessione va fatta a Bruxelles. La liberalizzazione proposta dalla commissione Ue che consentirebbe a tutti di portare in etichetta il nome dei nostri vitigni – dal Verdicchio di Jesi e di Matelica alla Lacrima di Morro d’Alba, alla Vernaccia di Serrapetrona – è una pura follia. Nelle Marche butterebbe all’aria l’importante lavoro su qualità e valorizzazione dei vitigni autoctoni fatto negli ultimi 40 anni, anche grazie alla Regione”. Così il direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT), Alberto Mazzoni, a commento dell’incontro dello scorso 25 gennaio 2016 tra il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina e il commissario europeo all’Agricoltura, Phil Hogan, sul processo di revisione delle attuali norme che disciplinano l’utilizzo delle denominazioni dei vini da parte dell’Ue. “Alla luce di quanto dichiarato, sono convinto – ha aggiunto Mazzoni – che il ministro Martina saprà portare avanti questa battaglia assieme al capogruppo S&D in commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro, e al Parlamento Ue. Sul tema, sabato 5 marzo 2016 durante Tipicità a Fermo – ha concluso Mazzoni – avvieremo un confronto a livello nazionale, con un convegno dove saranno invitati i consorzi italiani e le principali organizzazioni di categoria”.

L’Istituto Marchigiano di Tutela Vini sulla liberalizzazione delle denominazioni - Ultima modifica: 2016-01-29T10:54:30+01:00 da Redazione

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