Un'abitudine amata dal 27% degli itaiani tra 18 e 64 anni

Il vino rende slow l'aperitivo

Se ne discute in una tavola rotonda organizzata da Fipe

Un po’ la crisi economica, un po’ il tempo che è sempre meno e un po’ la moda: è questo il cocktail di motivazioni che ha mutato le abitudini degli italiani, facendo apprezzare soprattutto ai più giovani (47%) l’aperitivo. Quella che era una abitudine consolidata a Milano si sta estendendo sempre più in tutta Italia, tanto da far salire al 27% il numero degli italiani in età compresa fra i 18 e i 64 anni che ama l’aperitivo serale fuori dalle mura domestiche. Il dato è una piccola anticipazione di quanto verrà discusso nella tavola rotonda dal titolo Happy hour di qualità: quale ruolo per il vino, in calendario per domenica 7 aprile, ore 14.30 organizzata da Fipe, la federazione italiana pubblici esercizi aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia, alla 47° edizione di Vinitaly. Studiando i nuovi comportamenti, emerge chiaramente come i drink di gradazione alcolica più leggera come birra e vino siano preferiti ai cocktail super-alcolici. Spesso si apprezza il servizio al tavolo al posto del buffet (piatti ricchi ma non strapieni con prodotti di maggiore qualità). Facile capire, in questo nuovo contesto, come l’orario dell’aperitivo scivoli sempre di più verso sera fino a sovrapporsi alla cena, trasformandosi in aperi-cena. Ulteriore riprova è il fatto che soprattutto tra gli over 30 l’aperitivo nella sua tradizionale forma (buffet con coda al bancone tra la confusione) sembra sempre di più accusare segnali di stanchezza.

Il vino rende slow l'aperitivo - Ultima modifica: 2013-03-31T21:50:57+02:00 da Redazione

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