Un intervento forte del Governo italiano a difesa del settore vitivinicolo.
È quanto ha chiesto la Filiera Vino al ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli.
Nel tavolo di filiera del 5 ottobre il Ministro ha incontrato ufficialmente per la prima volta, insieme al Sottosegretario Gian Marco Centinaio, i presidenti di Alleanza delle Cooperative, Assoenologi, Cia, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini, che avevano sollecitato un vertice urgente per discutere delle questioni più impellenti riguardanti il comparto.
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Il rischio di un ritorno al proibizionismo
Innanzitutto il piano di lotta contro il cancro sviluppato in sede europea e il rapporto di implementazione della strategia alcol dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che contengono proposte in grado di arrecare seri pregiudizi al vino italiano.
Nel documento presentato, la Commissione indica alcune azioni che intende mettere in campo per raggiungere l’obiettivo di riduzione del consumo dannoso di alcol. Il piano è anche supportato da un progetto di relazione parlamentare che inasprisce ulteriormente le indicazioni della Commissione e che rischia di dare legittimità politica alle stesse.
Oms, un obiettivo tranchant
L’OMS, inoltre, nel piano di azione dedicato, intende ridurre del 20% il consumo di alcol (e non il consumo “dannoso” di alcol) entro il 2030.
«Entrambi i documenti – ha spiegato la Filiera - sono in una fase piuttosto avanzata della discussione: è fondamentale che l’Italia porti avanti con atti ufficiali, in tutte le sedi opportune, istanze di equilibrio, buon senso e ragionevolezza, elementi che da sempre contraddistinguono la posizione italiana, evitando raccomandazioni fiscali e normative di tipo proibizionistico che, lungi dal colpire l’abuso, hanno il potenziale di infliggere un danno ingiustificato a un settore fiore all’occhiello dell’agroalimentare del nostro Paese e che penalizzano proprio il consumo moderato di vino, uno dei componenti principali della dieta mediterranea riconosciuta dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità».
Promozione da salvare
L’altro tema urgente è quello della promozione. In Europa è stata avviata una riforma che rischia di escludere i prodotti vitivinicoli dalla possibilità di accedere al budget dedicato alle attività promozionali in Europa e nel mondo.
La Filiera ha chiesto al ministro Patuanelli grande attenzione affinché il settore non sia escluso dai progetti che hanno permesso, negli anni, di raggiungere risultati importanti in termini di valore e di export. Le stesse Organizzazioni della filiera vitivinicola hanno ribadito la necessità di essere coinvolte nella definizione del piano nazionale di comunicazione istituzionale per il settore che il Mipaaf ha deciso di adottare.
Questione Prosek
Quindi la questione Prosek, sulla quale la Filiera ha apprezzato il sostegno del Governo e la costituzione di un gruppo di lavoro dedicato. Ora – ha ribadito la Filiera – è necessario uniformare gli argomenti a difesa compatta del rigetto del riconoscimento della Menzione Tradizionale Croata.
Lentezze nelle misure anti-crisi
Sono state poi rappresentate le imminenti scadenze riguardo l’OCM vino e lo standard unico sulla sostenibilità, nonché le difficoltà rispetto ai pagamenti sullo stoccaggio, riduzione delle rese e concessione delle nuove autorizzazioni.
Le rassicurazioni di Patuanelli
Il ministro Patuanelli ha assicurato il massimo impegno personale e della struttura per un settore così determinante per l’economia nazionale, al fine di preservare gli operatori dalle difficoltà riportate.
La Filiera ha espresso soddisfazione per l’incontro e per il fatto che il ministro abbia dato attenzione e indicato le modalità di approccio e gestione per ogni argomento trattato.