Impatto ambientale zero contro malattie e infestanti del vigneto ed impiego della tecnologia per una viticoltura più sostenibile e moderna.
Sono gli obiettivi del progetto Ioconciv, finanziata dal PSR della Regione Toscana, i cui risultati sperimentali sono stati presentati nei giorni scorsi a Volterra presso la Tenuta Monte Rosola.
La sperimentazione, finanziata dal PSR, è durata 3 anni
Il focus dell'iniziativa è quello di realizzare sistemi di gestione del terreno e delle infestanti meno dipendenti da risorse non rinnovabili, meno costosi e in grado di preservare il terreno dai fenomeni erosivi, migliorando nel tempo la sua fertilità, in direzione di una viticoltura sempre più green.
La sperimentazione è durata tre anni e ha coinvolto alcune aziende agricole toscane, l’Università di Firenze e il Centro di ricerche agro-ambientali ‘Enrico Avanzi’ dell’Università di Pisa.
Coinvolte due aziende convenzionali e due biologiche
La partecipazione al piano strategico di due aziende convenzionali e due biologiche ha consentito di collaudare la tecnica innovativa negli ambienti tipici della Toscana occidentale e verificare sia la funzionalità e l’efficienza dell’attrezzatura allestita per la semina della coltura di copertura nel sotto–filare, sia gli effetti prodotti dall’inerbimento del sotto-filare in annate successive.
Un diserbo a base di acido pelargonico
Al seminario di Volterra sono stati illustrati in anteprima gli esiti delle prove sperimentali di un formulato per il diserbo a base di acido pelargonico, un diserbante naturale attualmente in fase di autorizzazione a livello europeo, ed il prototipo di seminatrice anti-infestanti.
La seminatrice ha una doppia finalità: lavorare il terreno e distribuire, nello stesso momento, nell’interfila e nel sottofila della vite le essenze selezionate.
L'effetto "pacciamante" del trifoglio sotterraneo
La sperimentazione, durata tre anni, ha dimostrato che l’inerbimento del filare con il trifoglio sotterraneo, che ha la caratteristica di auto-riseminarsi anno dopo anno, contrasta, svolgendo in inverno un effetto "pacciamante", lo sviluppo delle piante infestanti come l’avena e il loietto in maniera graduale e progressiva portando notevoli benefici per la salute del terreno grazie alla riduzione delle lavorazioni meccaniche e alla salvaguardia dell’ambiente.
I risultati ottenuti dal "processo innovativo"
Tra i risultati ottenuti dal "processo innovativo", illustrati nel dettaglio dal pool di tecnici ed esperti, ci sono l’incremento della biodiversità, l’aumento degli assorbimenti di CO2 e la contestuale riduzione delle emissioni di gas serra, il contrasto all’erosione del terreno e il parziale abbattimento dei costi.
La seminatrice messa a punto dal Centro "Enrico Avanzi"
Per le lavorazioni del terreno tra i filari e la distribuzione del seme per favorire l’inerbimento naturale è stata progettata e messa a punto dal Centro "Enrico Avanzi", sulla base dell’esperienza e delle esigenze dei viticoltori, un prototipo di seminatrice anti-infestanti.
La seminatrice ha una doppia finalità: lavorare il terreno e distribuire, nello stesso momento, nell’interfila e nel sottofila della vite le essenze selezionate.
La presentazione dei risultati a Volterra
Alla presentazione di Volterra, organizzata da Coldiretti Toscana nell'ambito di un corso di formazione, sono intervenuti Alessandro Piceni Belli(imprenditore e partner del progetto), Michele Senesi (Tenuta Monte Rosola), Marco Mazzoncini (Università di Pisa), Anna Ciancolini e Michele Falce (Nomamont spa) e Letizia Cesani (Presidente Vigneto Toscana).