E-commerce e delivery, un nuovo approccio di vendita

Pergole sulle colline di Gambellara (Vicenza)
L’impatto del lockdown spinge i produttori della piccola doc Gambellara a percorrere strade alternative di vendita diretta. Il direttore Giovanni Porchia: «Quello della carenza di manodopera è un problema qui particolarmente sentito: sotto le pergole servono braccia»

Presto un nuovo sito del Consorzio ricco d’informazioni e curiosità - non solo enologiche - utili anche per chi entra in contatto per la prima volta con la Doc Gambellara oltre che per gli appassionati interessati ai vini di qualità di un piccolo territorio di 4 Comuni in provincia di Vicenza, in cui ricade la denominazione d’origine: Gambellara, Montorso Vicentino, Zermeghedo e Montebello Vicentino.

Una realtà di 600 ettari vitati a Doc, circa 200 viticoltori, con 23 imbottigliatori, una produzione annua di 750mila bottiglie nelle varie tipologie e un export del 20%; con

Giovanni Ponchia direttore consorzio gambellara

Giappone, Germania e Nord Europa come principali mercati stranieri (www.consorziogambellara.com). Una bella fotografia che adesso però, come tutti, deve fare i conti con la crisi imprevista scatenata dal Covid 19. Ne abbiamo parlato con Giovanni Ponchia, il direttore del Consorzio Tutela Vini Gambellara.

Le misure del decreto rilancio

Il decreto Rilancio prevede una misura di 100 milioni di euro in Italia per la riduzione volontaria delle rese di Doc e Igt attraverso la vendemmia verde: per almeno il 20% da calcolare sulla media degli ultimi 5 anni. Come valutate questa misura?
Forse è ancora prematuro valutare l’utilità di questa misura. Aspettiamo il decreto ministeriale attuativo con cui saranno stabilite le procedure, le priorità di intervento e i criteri per l’erogazione del contributo da corrispondere alle imprese agricole. Le finalità della misura vanno comunque nella direzione di fornire un sostegno economico all’azienda e, soprattutto, incidere migliorando la qualità della produzione vitivinicola.

La regolarizzazione dei clandestini approvata dal Governo può essere concretamente d'aiuto alla carenza di manodopera per la prossima vendemmia?
Può esserlo, a patto che vengano messi a disposizione delle aziende strumenti meno complessi dal punto di vista burocratico per l’assunzione nei brevi periodi.

Il lockdown stimola la creatività

Cosa ha comportato il lockdown per le vendite del Gambellara in Italia e all’estero?
Anche per il Gambellara il lockdown ha comportato una forte diminuzione delle vendite, soprattutto per le aziende più piccole che hanno nel canale Horeca il principale sbocco commerciale. Lo stesso si può dire per quanto riguarda l’estero, dove si è registrato un deciso rallentamento negli ordini. Abbiamo però registrato anche un approccio nuovo alle vendite: i produttori si sono avvicinati all’e-commerce e al delivery rivolgendo maggiore attenzione al cliente privato.

La viticoltura sostenibile va avanti

La crisi rilancia il tema della sostenibilità e non vi coglie impreparati. Come sta procedendo il vostro progetto triennale di viticoltura sostenibile?
Il progetto Ti.Ge.S.Vi. è in programma fino al 2022 e ha l’obiettivo di fornire ai viticoltori gli strumenti migliori per una gestione dei vigneti equilibrata e sostenibile, focalizzandosi in particolare sulla fertilità dei suoli. Attualmente sono sospesi gli appuntamenti previsti assieme agli altri enti con cui condividiamo il progetto, ma lo studio continua e siamo pronti a prevedere altri incontri con i viticoltori non appena ci sarà consentito.

Sotto le pergole, servono braccia

La vendemmia è sempre più vicina. Siete già organizzati per la raccolta o servirà manodopera?
Il tema della manodopera per il Gambellara è di vitale importanza, anche per la forma di allevamento non meccanizzabile (pergola) e che comporta necessariamente lavoro manuale. Sarà sicuramente più ardua la ricerca di lavoratori stagionali.
Quali sono le vostre proposte per uscire dalla crisi?
Al di là di facili retoriche, come l’invito a consumare prodotti locali, la situazione potrà migliorare se tutti i settori economici verranno sostenuti e aiutati a tornare alla normalità, anche se è forte il rischio di perdere professionalità e conoscenza artigianali che hanno reso grande il nostro Paese.

Distillazione, misura estrema

La distillazione può essere una misura utile a cui farebbero ricorso i produttori? E potendola quantificare quale sarebbe il giusto prezzo?
La distillazione è una misura estrema, che può risolvere problemi logistici contingenti soprattutto per le aziende più grandi. Non rappresenta però una soluzione utile per le piccole aziende, che hanno dei costi di produzione molto più elevati rispetto al prezzo medio proposto per il vino da eliminare dal mercato. Il prezzo giusto è quello che consente al produttore di avere un reddito dignitoso, le cifre di cui si discute ora sono abbastanza lontane da quel valore.
In attesa di capire come sarà l’estate come pensate di promuovervi?
E’ difficile ipotizzare attività promozionali per i prossimi sei mesi, ma stiamo cercando di potenziare la presenza sui social e stiamo rinnovando il sito internet consortile.
Prevedete che le visite in cantina e le degustazioni si continueranno a fare? E come?
Riteniamo che nel breve periodo verranno attuati protocolli sanitari adeguati alla situazione, consentendo agli enoturisti di tornare a visitare le cantine e a degustare i vini, probabilmente già per l’inizio dell’estate. Molto dipenderà dalla solerzia e dalla chiarezza da parte delle istituzioni a fornire le indicazioni per attuare i protocolli. Siamo già in ritardo rispetto ad altri Paesi sotto questo punto di vista.

Enoturismo da far ripartire

Quali sono i numeri dell’enoturismo sul vostro territorio in termini di visite nelle cantine e giro d’affari?
Per alcune delle realtà del nostro territorio l’enoturismo rappresenta un’importante voce, mentre per molte altre l’incidenza è molto bassa.
Cosa state pianificando per la comunicazione della vera ripartenza?
Attualmente stiamo lavorando al rinnovo del sito del Consorzio: sarà ricco di informazioni e curiosità enologiche e non, utile per tutti coloro che entrano in contatto con la Doc Gambellara per la prima volta, ma anche per gli appassionati che vogliono approfondire la nostra denominazione, i suoi vini e il suo territorio.
Avete concertato azioni di rilancio con le istituzioni locali?
Al momento no, ma siamo sicuri che avverrà nei prossimi mesi. Il legame che ci lega al territorio è molto forte e abbiamo sempre collaborato attivamente con le istituzioni locali per valorizzare il settore enologico delle nostre zone. Lo faremo anche stavolta.

E-commerce e delivery, un nuovo approccio di vendita - Ultima modifica: 2020-05-29T00:30:52+02:00 da Lorenzo Tosi

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