Lo stabilimento O-I Owens Illinois di San Polo in Piave, leader mondiale nella produzione di packaging in vetro, ospiterà sabato 15 dicembre 2018 una trentina di studenti del corso di laurea in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche dell’università di Padova, sede di Conegliano Veneto.
Grazie all’iniziativa del professor Simone Vincenzi, docente di Tecnologie Alimentari e di Enologia 2, una nuova generazione di futuri enologi - tra cui anche due studentesse spagnole Erasmus - avrà l’occasione di conoscere da vicino la tecnologia che sta alla base della produzione delle bottiglie in vetro. Partner preferito di molti dei principali produttori di marchi di alimenti e bevande a livello globale, O-I può infatti dispiegare negli impianti di San Polo soluzioni tecnologiche all’avanguardia applicate al ciclo produttivo delle bottiglie in vetro: nove linee produttive, tre forni di cui uno di recentissima introduzione e macchine ispettive di ultima generazione.
“I consumatori non comprano solo un vino, ma sempre più spesso il packaging, e cioè bottiglia e tappo. I marchi sono quindi obbligati a investire sulla differenziazione: se è vero che più del 70% delle decisioni di acquisto vengono prese davanti allo scaffale, il packaging deve saper raccontare la storia del brand a colpo d'occhio”, ha dichiarato il professor Simone Vincenzi. “Sono convinto che, per far crescere professionisti veramente completi, oltre a insegnare loro come si fa il vino sia necessario far conoscere le caratteristiche di uno strumento di marketing così potente come il contenitore, la bottiglia. Entrare in un’azienda come O-I, che serve clienti in ogni angolo del mondo, è a mio parere un modo eccellente per approfondire e affinare una serie di competenze tecniche, per esempio come scegliere una bottiglia in funzione del tipo di vino. Ma allo stesso tempo è anche un’occasione di confronto per capire quali sono le sfide reali che muovono i mercati internazionali”.
“Oggi il packaging rappresenta molto più di un semplice imballaggio: è un abito che protegge, cura e contiene il prodotto stesso. È un modo diretto di comunicare le qualità e le caratteristiche di un prodotto e di trasmetterne i valori più importanti”, ha aggiunto Giovanni Saudati, direttore commerciale di O-I Italia. “Il vetro, nonostante sia un materiale antico, grazie alla sua flessibilità progettuale e alla sua versatilità è sempre più spesso chiamato a fornire ai marchi la differenziazione necessaria per conquistare il mercato. In questa ricerca di un’identità unica, innovazione e tradizione convivono perfettamente: le forme tradizionali di bottiglia – come la bordolese, la borgognotta o da champagne - restano indicatori immediati sullo stile del vino, anche se il prodotto proviene da un paese diverso. Su questa base, grazie a un team internazionale di designer, ingegneri e ricercatori, O-I è poi in grado di sviluppare soluzioni di packaging totalmente innovative per forme, colori, personalizzazioni e opzioni di imboccatura/chiusura”.
La visita prevede una doppia sessione: formazione in aula e formazione sulla linea produttiva. In entrambi i casi il tema della sostenibilità sarà centrale: il vetro è infatti un materiale naturale al 100%, riutilizzabile e riciclabile all’infinito.
Su questo fronte lo stabilimento di San Polo si distingue per un posizionamento di leadership a livello internazionale. Gli interventi di ammodernamento degli anni scorsi hanno infatti permesso di ridurre del 50%le emissioni di CO2 e oggi lo stabilimento può lavorare fino al 90% di vetro riciclato insieme a una estesa capacità di produrre contenitori in vetro più leggeri.
Futuri enologi visitano gli impianti O-I di San Polo in Piave
Quando università e mondo produttivo si incontrano
Tecnologia, marketing e sostenibilità i temi chiave della visita