Biotecnologie per vini con ridotto contenuto alcolico

Produrre meno etanolo anche se c'è più zucchero. Uno dei vantaggi assicurato dai lieviti non -Saccharomyces che consente di produzioni equilibrate nonostante gli effetti del climate change

Lieviti non-Saccharomyces sugli scudi. Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione della biologia molecolare, si è riusciti finalmente a chiarirne un ruolo che va oltre la complessità aromatica dei vini.

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Sedici lieviti non Saccharomyces che esaltano l’aroma dei vini

Una funzione decisiva che ne sta decretando il successo è quello connesso alla produzione di vini a ridotto contenuto alcolico.

Meno etanolo anche se c’è più zucchero

A differenza di Saccharomyces cerevisiae la cui resa in alcol dall’attività di fermentazione degli zuccheri non presenta grande variabilità tra i diversi ceppi, alcuni lieviti del mosto come Hanseniaspora uvarum, Candida utilis, Kluiveromyces sp., Starmenella bacillaris e Metschnikowia pulcherrima hanno metabolismo Crabtree negativo e anche alle concentrazioni di zuccheri più elevate, con presenza di ossigeno disciolto, conservano la loro capacità di respirare, migliorando il rendimento cellulare in ATP e riducendo la quantità di etanolo prodotto.

La sfida di ottenere vini equilibrati

Le colture selezionate di lieviti non-Saccharomyces possono rappresentare così uno strumento biotecnologico adatto a gestire efficacemente una delle sfide più complesse, quella di ottenere vini equilibrati e con grado alcolico ridotto, a fronte di un trend di progressiva e crescente concentrazione delle uve, legato a periodi di maturazione sempre più caldi e anticipati.

Alcuni ceppi selezionati di Metchnikowia pulcherrima sono oggi disponibili sul mercato e il loro utilizzo con l’applicazione dei corretti protocolli di inoculo e ossigenazione permette di ridurre in modo sensibile il contenuto in alcol dei vini prodotti.

Meglio se l’inoculo è sequenziale

I ricercatori dell’Australian Wine Research Institute ad esempio hanno evidenziato (Contreras et al., 2016; Varela et al., 2017) che i risultati più interessanti si ottengono con l’applicazione dell’inoculo sequenziale, quando i lieviti non convenzionali dispongono di un periodo di sviluppo sufficiente per crescere e svolgere il loro metabolismo prima dell’inoculo e la colonizzazione del mezzo da parte di cerevisiae.

Biotecnologie per vini con ridotto contenuto alcolico - Ultima modifica: 2020-09-19T16:38:38+02:00 da Lorenzo Tosi

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