L'industria delle bevande deve costantemente monitorare i processi produttivi tramite adeguate analisi, allo scopo di garantire la rispondenza del prodotto finito alle aspettative e richieste del consumatore e alle norme vigenti, in termini di caratteri sensoriali e di sicurezza alimentare.
In base alla composizione chimica di soft drink, birra, vino o distillati e delle materie prime da cui sono ottenute queste bevande, possono infatti insorgere - lungo il processo produttivo e/o il confezionamento, la conservazione e il trasporto - problemi di contaminazioni da parte microrganismi indesiderati o alterazioni di tipo chimico. L'igiene dell'ambiente produttivo e di quelli di stoccaggio è certamente indispensabile, ma può non essere sufficiente, di per sé, a garantire l'assenza di problemi.
La prevenzione di questi rischi, microbiologici e non, è possibile e auspicabile. Il controllo analitico di materie prime, semilavorati e prodotti finiti, pronti per il confezionamento, è il mezzo più adeguato e sicuro per raggiungere lo scopo.
A seconda dei parametri che devono essere monitorati, è possibile affidarsi a metodi di analisi diversi. Scegliere quali adottare comporta un'attenta valutazione della loro affidabilità, semplicità e rapidità. Nessuna di queste componenti può essere trascurata.
Le analisi di tipo enzimatico offrono vantaggi indiscutibili nella prevenzione dei rischi connessi con la produzione di bevande e nella valutazione della qualità di tali prodotti alimentari:
- Semplicità di utilizzo.
- Bassi costi in strumentazione.
- Semplicità nella preparazione del campione.
- Gamma completa di parametri.
- Possibilità di automazione.
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