Si parla da tempo di grandi manovre per riunire sotto un unico Consorzio le tre anime del Prosecco. Ma nel processo di integrazione tra la doc e le due Docg del Conegliano- Valdobbiadene e dell’Asolo-Montello qualcosa deve essere andato storto.
L'intervento in spaccata da Roma
Ad allontanare le parti un presunto nuovo "codice di autoregolamentazione" da applicare entro luglio, elaborato dal Mipaaf su richiesta del consorzio di tutela del Prosecco Doc che prevederebbe, tra l'altro, che non venga più usato il termine "Superiore" per definire il Prosecco Docg.
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia è entrato nel merito in un’intervista pubblicata sul quotidiano IL Gazzettino.
Un'immagine da tutelare
Zaia si dichiara preoccupato: «Quando si passa alle carte bollate, si rischia di finire in tribunale». Uno scontro che secondo il Governatore rischia di produrre ripercussioni sull’immagine di queste bollicine sui consumatori, sempre più attratti dal Prosecco e dalle sue colline anche per l’enoturismo, ma che potrebbero rimanere confusi dall'eliminazione di un termine storico e sempre usato («Ma secondo voi i produttori di Champagne si sarebbero mai fatti una guerra del genere?»).
Zaia manifesta anche il sospetto che dietro a questa operazione ci sia il tentativo di qualcuno di forzare la mano con l’appoggio del ministero.
«Prosecco doc e docg – conclude - sono come due gemelli siamesi, senza uno non c’è l'altro».