La Valpolicella si conferma un'area vitivinicola solida, nonostante l'incertezza del mercato, ma le aziende necessitano di strumenti finanziari per sostenere le loro attività. Uno di questi è il pegno rotativo, un prestito introdotto nel 2020 per facilitare l’accesso al credito alle imprese produttrici di vini a denominazione d’origine.
Il tema è stato approfondito in un convegno organizzato da Edagricole e Crédit Agricole Italia presso il Consorzio per la tutela dei vini della Valpolicella. Il presidente del consorzio, Christian Marchesini, ha evidenziato la tenuta del settore, suggerendo alle aziende di puntare anche sull’enoturismo per diversificare il reddito. Davide Gaeta, docente ed esperto del settore, ha invece evidenziato il problema dell'aumento dei costi di produzione non compensato da adeguati aumenti dei prezzi di vendita.
Sul piano tecnico, Nicola Bottura di Siquria Spa ha illustrato le procedure per la certificazione e la registrazione dei vini Dop e Igp messi a pegno, che devono essere annotati nel Sian, specificando recipienti, lotto, valore e istituto di credito.
Infine, Emanuele Fontana di Crédit Agricole Italia ha spiegato il funzionamento del pegno rotativo, un prestito a tassi agevolati in cui il vino vincolato resta nelle cantine e può essere sostituito con altro prodotto. La banca determina l'importo finanziabile in base ai listini mercuriali delle Camere di Commercio per garantire un valore prudenziale. Il convegno si è chiuso con un dibattito aperto ai produttori presenti.
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