Ricasoli uguale Chianti Classico. E da oggi è anche sinonimo di Chianti Classico e pure sostenibile.
Custode della tradizione
L’azienda vitivinicola più antica in Italia, con una storia famigliare legata al vino fin dal 1141. Custode della tradizione del Chianti con il Gallo Nero, con la formula originare messa a punto dal Barone Bettino Ricasoli nel 1874, dimostra di essere proiettata verso il futuro, anche sul fronte della sostenibilità.
Proiettata verso un futuro di sostenibiità
Oggi ha infatti ottenuto da Valoritalia la certificazione Equalitas, riconoscimento che premia le scelte e le politiche di sostenibilità.
«Il cammino della Ricasoli verso la sostenibilità- spiega il presidente Francesco Ricasoli - è iniziato già da diversi anni e ha portato a un primo significativo risultato nel 2019, anno in cui l'azienda ha ottenuto, sempre da Valoritalia, ente di certificazione in Italia nel settore agroalimentare, sia la certificazione Sqnpi per i terreni che quella del biologico per alcune linee di prodotto». Ora per l'azienda arriva l'adesione allo standard Equalitas.
«Un riconoscimento che completa un processo di trasformazione che ne ha fatto un'azienda vitivinicola d'avanguardia, orientata a ridurre progressivamente l'impatto ambientale e, allo stesso tempo, attenta alla sostenibilità sociale ed economica».
Basso impatto, una scelta storica
Attualmente la Ricasoli è costituita da 240 ettari di vigneto specializzato ed è «l'azienda con la maggiore superficie vitata di tutto il Chianti Classico, denominazione toscana riconosciuta sin dal 1716 e considerata la più antica al mondo».
«La sostenibilità – conclude Ricasoli - avrà un ruolo sempre più determinante, tanto nei processi di produzione quanto nelle scelte dei consumatori».
«Consentendoci di valorizzare un unicum ambientale: per composizione morfologica e ubicazione i terreni aziendali sono infatti tra i più incontaminati e puri della Toscana, grazie al secolare rispetto degli equilibri ambientali e territoriali».
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