C'è (anche) il vino tra le frecce all'arco di Orvieto, città candidata a "Capitale italiana della Cultura 2025". Nei giorni scorsi, il Comune ha presentato il dossier al Ministero - “Meta meraviglia la cultura che sconfina", questo il titolo scelto - che ora sarà oggetto di valutazione al pari di quelli delle altre 14 città in corsa.
Entro il 15 novembre la commissione definirà la short list delle 10 finaliste, per poi proclamare la vincitrice della selezione entro il 17 gennaio 2023.
Orvieto "città del gusto" dal 24 settembre al 2 ottobre
Nel frattempo è stata presentata la seconda edizione di “Orvieto, Città del Gusto, dell’Arte e del Lavoro” che si svolgerà dal 24 settembre al 2 ottobre, un omaggio al Rinascimento Umbro dove la bellezza incontra l’enogastronomia, con convegni e passeggiate enogastronomiche tra le vie medievali della Rupe durante le quali gustare piatti tipici e vini del territorio, protagonisti di una tavola rotonda, lunedì 26 settembre (Palazzo dei Sette, ore 17), con i produttori del Consorzio Vini Orvieto.
Convegno con Bruno Vespa al Palazzo dei Sette
L'abbrivio alla manifestazione l'ha dato, lo scorso 9 settembre, un convegno svoltosi presso la Sala 400 al Palazzo dei Congressi di Orvieto, con la moderazione del giornalista Bruno Vespa e un affollato parterre di qualificati relatori, tra i quali i principali promotori dell'evento: Dominga Cotarella, founder, insieme alle sorelle Marta ed Enrica di Fondazione Cotarella, e Giuseppe Santi, presidente del Consorzio Orvieto Way of Life e Confcommercio Orvieto.
Orvieto è il più antico territorio enoico dell'Umbria
Tra i numerosi partner anche il GAL Trasimeno-Orvietano, impegnato nella promozione del territorio rurale, e il Consorzio dei Vini di Orvieto, fondato nel 1958 ed attivo nella tutela della DOC (riconosciuta nel 1971) di una zona ritenuta la più antica area enoica dell'Umbria.
La produzione annuale media si attesta sui 100 mila ettolitri, con la commercializzazione di 12 milioni di bottiglie. Il Consorzio conta 33 cantine, che rappresentano il 95% della produzione, di cui 23 in zona di produzione e una decina al di fuori, molte storiche, tutte importanti.