FIVI: “Il futuro del nostro sistema vitivinicolo è nel dialogo”

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(Crediti: Michele Purin x Yume Vision)

Il vino di domani: le sfide della nuova PAC, tra gestione delle produzioni e gestione del rischio”: questo il titolo del convegno organizzato da FIVI nel contesto della quattordicesima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, che da sabato 15 a lunedì 17 novembre ha animato i padiglioni di BolognaFiere con mille vignaioli da tutta Italia e un record di pubblico.

Il convegno è stato un importante momento di confronto strategico tra rappresentanti istituzionali e stakeholder, nazionali ed europei, per avviare una riflessione condivisa sulla futura programmazione della Politica Agricola Comune, anche alla luce della proposta presentata dalla Commissione europea lo scorso luglio. Dopo il saluto del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, On. Francesco Lollobrigida, che ha inviato un videomessaggio, sono intervenuti la Vicepresidente del Parlamento Europeo, On. Antonella Sberna, e l’On. Stefano Bonaccini, europarlamentare e membro della Commissione Agricoltura Parlamento UE.

Moderati dal giornalista Luigi Chiarello, sono saliti dunque sul palco il Presidente di CEVI Confederazione Europea Vignaioli Indipendenti, Samuel Masse, il Segretario Generale del CEEV - Comitato europeo delle imprese del vino, Ignacio Sánchez Recarte, e infine Andrea Berti, Direttore Generale Asnacodi Italia.

Samuel Masse si è concentrato sull’adeguamento del potenziale produttivo al mercato, al clima e ai territori. «È necessario trovare un equilibrio: produrre ciò che serve, proteggere i terreni, sostenere le aziende agricole a conduzione familiare. Il sistema di autorizzazioni per l'impianto e il reimpianto è lo strumento chiave per controllare la crescita dei vigneti e prevenire la sovrapproduzione. Il pacchetto vino, attualmente in discussione, rafforza questo sistema. Ora bisogna riaffermare una visione comune: produrre in base alla domanda reale, garantire una concorrenza leale e sostenere la diversità e la vitalità dei vignaioli indipendenti».

«Negli ultimi anni, il numero delle sfide a livello sociale, economico e climatico è aumentato, mettendo in pericolo la sostenibilità a lungo termine delle imprese vinicole dell’Unione Europea - ha ribadito Ignacio Sánchez Recarte -. Questi cambiamenti, alcuni di natura strutturale, altri congiunturale, hanno creato importanti squilibri nel settore vitivinicolo e hanno reso necessario l’attivarsi di misure di crisi in alcune regioni per superare situazioni difficili. Tali interventi pubblici di breve periodo evidenziano un disequilibrio del mercato che deve essere affrontato con un approccio più stabile e orientato al futuro».

Andrea Berti ha invece rivolto l’attenzione su un corretto approccio alla gestione del rischio, partendo da un’analisi dell’impatto economico e agronomico del cambiamento climatico: «È necessario adattarsi con una strategia consapevole, sfruttando le tecnologie e utilizzando al meglio informazioni e dati per aumentare la difesa attiva, e al contempo tutelarsi con gli strumenti assicurativi».

«I Vignaioli sono uno degli elementi fondamentali del mondo del vino: poter rappresentare le esigenze dei nostri 1.800 soci, e in generale di tutte le aziende a filiera verticale, produttrici di vino “dalla vigna alla bottiglia”, è per noi un onore e una grande responsabilità. E siamo contenti di poterlo fare mettendo le nostre idee a fattore comune, come stiamo facendo oggi in questo convegno, anche grazie alla possibilità di confronto costante con tutti gli altri protagonisti del settore vitivinicolo. In questo senso, è importantissimo l’impegno al dialogo dimostrato in questi anni dal Ministro Lollobrigida - ha concluso Rita Babini, Presidente FIVI - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti -. Da questo confronto si potrà capire quale sarà il futuro del nostro sistema vitivinicolo. Sono diversi gli aspetti che non rispondono più alle esigenze del mercato e del settore, dalle rese massime previste dai disciplinari all’eccessiva apertura ai superi di produzione, fino al sistema di riclassificazione. Su questo e su tanti altri temi, il dialogo tra istituzioni e protagonisti del sistema produttivo sarà fondamentale».

La Presidente FIVI ha colto l’occasione per commentare con soddisfazione l’ingresso ufficiale di FIVI al Tavolo di Filiera Vino, insieme a Coldiretti, andando ad aggiungersi ad un consesso già composto da Alleanza Cooperative Agroalimentari, Assoenologi, Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini. «Si apre una nuova pagina per il sistema vitivinicolo italiano - afferma Rita Babini - che mai come in questo momento ha bisogno di attivare tutte le energie, le competenze e le esperienze che il nostro comparto esprime. Voglio ringraziare il coordinatore del Tavolo, Pietro Mastroberardino, e tutte le associazioni che ne fanno parte, per aver condiviso questa apertura e per la volontà di portare avanti gli sforzi necessari per costruire in modo condiviso il futuro del vino italiano: che, è sempre utile ricordarlo, rappresenta il futuro di intere economie territoriali, delle aree interne del nostro Paese, del paesaggio rurale italiano come è conosciuto e amato in tutto il mondo».

FIVI: “Il futuro del nostro sistema vitivinicolo è nel dialogo” - Ultima modifica: 2025-11-18T15:34:40+01:00 da Paola Pagani

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