Certo, hanno inciso anche le acquisizioni conseguenti al rientro nel gruppo da parte della Cantina Lavis- Valle di Cembra, con le società collegate Cesarini Sforza Spumanti SpA e Girelli che hanno confermato il trend di crescita, ma il loro contributo non basta a giustificare il balzo registrato da Cavit nel secondo esercizio di bilancio segnato dagli effetti della pandemia.
Il fatturato del grande gruppo cooperativo trentino è infatti passato da 209,7 milioni di euro a 271 milioni nell’esercizio conclusosi il 31 maggio 2021.
Il bilancio è stato approvato all’unanimità dall’assemblea dei soci costituita dai Cda delle 15 cantine sociali aderenti riunitasi per l’occasione al Centro Congressi di Riva del Garda. Che il clima che si respirava in assemblea fosse positivo lo si è registrato anche con le elezioni del presidente e del Cda. Entrami sono stati riconfermati all’unanimità.
L’andamento delle Società controllate
Cesarini Sforza Spumanti SpA (metodo classico, TrentoDOC) registra un fatturato di 5,7 milioni di euro con una crescita del 30%;
Kessler Sekt & Co Kg ha mantenuto il proprio fatturato a 9.5 milioni di euro confermando anche quest’anno l’incremento annuo del 10%.
L'obiettivo strategico di Cavit
Il presidente Lorenzo Libera, nell’incontro stampa seguito all’assemblea nell’esprimere soddisfazione per la riconferma unanime, ha voluto ribadire il suo massimo impegno per permettere al Consorzio di raggiungere nuovi traguardi nell’interesse della propria base sociale.
Certo i dirigenti di Cavit ci hanno abituati a un linguaggio molto parco, ma nei loro discorsi traspare molto bene la grande soddisfazione per i risultati raggiunti.
«Nell’anno nero della pandemia - ha affermato Libera- - abbiamo avuto dei risultati dei quali siamo particolarmente soddisfatti visto il contesto complesso e difficile. Merito dell’impostazione strategica di Cavit, focalizzata sull’obiettivo di creare valore e di gratificare il lavoro dei nostri oltre 5.000 soci viticoltori».
La diversificazione dei canali di vendita
Il direttore generale Enrico Zanoni, ricordando i 271 milioni di euro di fatturato, con una crescita del 29% ha evidenziato il contributo delle acquisizioni.
«Ma quello che ha più inciso è stata la capacità di Cavit di intercettare nuovi mercati». Nonostante le chiusure del canale Horeca tra il 2020 e il 2021 si sono infatti aperti nuovi canali commerciali come la gdo e l’online dove Cavit ha potuto contare sulla consolidata diversificazione del suo portfolio prodotti e dei canali distributivi.
Slalom gigante tra gli Stop&Go dell’Horeca
«L’Horeca, nonostante gli stop&go forzati, ha comunque dato soddisfazioni nel mercato nordamericano (Stati Uniti e Canada) consentendo alle nostre etichette di realizzare un più 25% di fatturato».
Un risultato premiante raccolto in quella che è la storica destinazione primaria delle esportazioni del Consorzio. «Risultati eccellenti - precisa Zanoni – che non devono spingere a sottovalutare il prolungarsi dell’emergenza sanitaria che suggerisce cautela per l’esercizio in corso».
«Peraltro fino a 10 giorni fa il mercato aveva avuto una netta tendenza che faceva pensare ad un ritorno alla situazione pre Covid 19, ma oggi la situazione è cambiata. Speriamo che si riesca a contenere la pandemia e a assicurare le aperture ottenute negli ultimi mesi».
Se consideriamo l’intero Gruppo i mercati internazionali rappresentano il 75% del fatturato. Nella conferenza stampa per la presentazione del bilancio è stata confermata la soddisfazione dei soci per il livello della remunerazione dei conferimenti e per i servizi prestati da Cavit.
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I servizi di sostenibilità della piattaforma PICA
L’impegno del Gruppo Cavit sul fronte della sostenibilità si basa su un’esperienza che ha raggiunto ormai i 15 anni con una grande attenzione ai 3 pilastri della componente ambientale, sociale ed economica.
«Il programma PICA (Piattaforma Integrata Cartografica Agri-vitivinicola)-, spiega Zanoni – si basa sulla piattaforma digitale più avanzata fra quelle presenti in Italia per l’implementazione di una viticoltura smart ed ecosostenibile che consente di gestire in maniera differenziata le operazioni di campagna in ogni singolo appezzamento. Un supporto tecnologico che consente di dare risposte immediate alle necessità agronomiche e di sostenibilità dei 5250 soci.
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