Il 29 maggio l’assemblea dei soci del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha eletto il nuovo Consiglio di amministrazione che rimarrà in carica tre anni. Neo presidente sarà Vitaliano Maccario (nella foto), affiancato dai due vice presidenti: Lorenzo Giordano e Filippo Mobrici, presidente uscente, affiancati nel comitato di presidenza da Enzo Gerbi e Stefano Chiarlo.
Un Consiglio di amministrazione con 29 produttori
Il Consiglio è composto da 29 produttori: Gianni Bertolino, Daniele Chiappone, Daniele Comba, Luca Ferraris, Dante Evasio Garrone, Giorgio Gozzelino, Enrico Rovero, Davide Bianco, Valeria Gaidano, Carlo Gallo, Pietro Brillardo, Enzo Gerbi, Lorenzo Giordano, Elio Pescarmona, Daniela Pesce, Mario Redoglia, Paolo Ricagno, Stefano Savio, Alessandro Soggiù, Giulio Bava, Luigi Bersano, Stefano Chiarlo, Andrea Costa, Luigi Dezzani, Vitaliano Maccario, Massimo Marasso, Filippo Mobrici, Luigi Coppo, Carlo Cucco.
L'azienda del nuovo presidente
Vitaliano Maccario è titolare dal 1993, insieme al fratello, di un'azienda a Mombaruzzo che possiede un centinaio di ettari, di cui 50 vitati a Barbera, collocati principalmente tra le colline del Monferrato con alcuni appezzamenti di Nebbiolo di recente acquisizione nella Langa del Barbaresco, a Neive, e del Barolo, a Cannubi e Serralunga d’Alba.
400 le aziende associate, 4 Docg e 9 Doc
Fondato nel 1964, il Consorzio conta 400 aziende associate, 13 Denominazioni tutelate, 4 Docg (Barbera d’Asti, Nizza, Ruché di Castagnole Monferrato e Terre Alfieri) e 9 Doc: Albugnano, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato e Piemonte.
66 milioni le bottiglie commercializzate
A livello dimensionale, i dati del 2021 parlano di 10.430 ettari rivendicati e di 572 mila ettolitri di vini prodotti, per un totale annuo di circa 66 milioni di bottiglie commercializzate.
Numeri che ne fanno una delle realtà consortili tra le più importanti d’Italia e presenza fissa nelle fiere internazionali.
Una terra Patrimonio dell'Umanità Unesco
Il Monferrato nel 2014 è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità Unesco assieme alle regioni limitrofe di Langhe e Roero, trovando nel vino un ambasciatore di elezione, un simbolo in grado di riassumere e esprimere le unicità culturali, paesaggistiche e naturali dell'area, con il Consorzio centro di un intero sistema enoico.
Un Consorzio con un'economia di filiera vivace
"Sono orgoglioso - ha dichiarato Vitaliano Maccario – di rappresentare un consorzio che porta avanti un’economia di filiera così vivace, proiettato a tutelare il lavoro di migliaia di viticoltori: dalla lotta alla flavescenza dorata al sostegno dell’alta qualità dei vini".
I prossimi tre anni saranno cruciali
"I prossimi tre anni saranno cruciali", ha aggiunto. "La Barbera, in tutte le sue tipologie, sta riscuotendo un crescente successo sui mercati internazionali. È un vino trainante per le altre denominazioni e molto versatile: piace giovane e affinato per alcuni anni in botte. Con il Nizza docg si può competere con i vini più complessi".