''Un incoraggiante risultato sul piano della sostenibilità ambientale ed economica è stato finalmente raggiunto con le ultime autorizzazioni inserite nel registro nazionale delle varietà di vite resistenti alle malattie. Questo grazie anche alle sollecitazioni della Macroregione viticola del Nord, con Lombardia, Piemonte e Veneto in prima linea a spronare il Ministero delle Politiche agricole''. Così l'assessore all'Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, alla luce dell'autorizzazione di varietà resistenti alle malattie fungine della vite. Si tratta di varietà selezionate a partire da vecchi ibridi americani reincrociati ripetutamente con Vitis vinifera allo scopo di eliminare i caratteri organolettici negativi delle uve originariamente presenti e derivanti soprattutto dai genitori americani, mantenendo invece, sempre dai genitori americani, i caratteri di resistenza a diverse malattie fungine. Già da tempo in produzione in Austria e Germania, le viti resistenti in Italia erano fino a poco tempo fa coltivate e vinificate (per la produzione di Igp) solo in Alto Adige. Lo stesso Fava assicura che ''Dalla Lombardia partiremo con il velocizzare l'autorizzazione all'impianto di queste varietà nei diversi areali di produzione, dalla Valtellina all'Oltrepò Pavese, dalla Franciacorta ai Colli morenici mantovani, così da confrontarne le perfomance viticolo-enologiche nell'ambito delle attuali produzioni a denominazione''. (Fonte: Asca, modificato)
Si colma un gap esistente nei confronti di altri Paesi della Ue
Viti resistenti: via libera in Lombardia
Fava: ''Un incoraggiante risultato sul piano della sostenibilità ambientale ed economica"