Sono numerosi gli studi che cercano di individuare una correlazione tral'espressione del Mal delll'Esca, la temuta malattia del legno, e diversi fattori predisponenti, come quelli pedoclimatici.
Per determinare la relazione tra l'espressione dell’Esca e questi fattori, Hofstetter e colleghi l'hanno studiata utilizzando una rete di vigneti con alcune caratteristiche uniformi, per ridurre gli effetti di fattori variabili:
- tutti i vigneti analizzati sono coetanei (anno di impianto 2003); sono costituiti da una sola varietà, ovvero Gamaret, diffusa in Svizzera e suscettibile all’Esca;
- tutte le piante sono state innestate nello stesso vivaio con materiale da innesto geneticamente omogeneo;
- tutte le piante sono state gestite con le stesse pratiche colturali.
Poiché, però, le condizioni climatiche e le caratteristiche del suolo variano all'interno di questa rete, si creano le condizioni ottimali per studiare l'influenza dei fattori pedoclimatici sull’espressione dell'Esca. L’esperimento è stato condotto per 4 anni su 19 parcelle di vigneti situati in quattro regioni viticole della Svizzera occidentale.
Con questo disegno sperimentale i ricercatori hanno:
- esaminato la variabilità dell'incidenza dell'Esca nei vigneti situati in diverse aree geografiche, a parità di età delle piante, varietà e pratiche colturali applicate;
- esplorato la relazione (indipendenza o correlazione) tra l'espressione dell'Esca, i fattori pedoclimatici e i fattori fisiologici della vite in diverse regioni viticole;
- identificato quale/i fattore/i potrebbe/potrebbero rappresentare un buon candidato per prevedere l'espressione della malattia.
Le analisi hanno identificato una correlazione positiva tra la capacità di ritenzione idrica del suolo e la mortalità delle piante dovuta all'Esca. Queste analisi hanno anche mostrato che i sintomi fogliari della malattia e l'apoplessia sono più frequenti quando i periodi freddi e umidi sono seguiti o si alternano a periodi caldi e secchi, e che l'apoplessia si verifica più frequentemente quando le condizioni climatiche cambiano bruscamente (un maggio freddo e umido seguito da un giugno caldo) e si discostano significativamente dalle condizioni climatiche a lungo termine. La capacità di ritenzione idrica del suolo ha un impatto minore sull'espressione della malattia quando il clima è caldo e secco, sia a livello territoriale che nell'ambito dell'annata.
Questo studio ha identificato alcuni fattori ambientali importanti per l'espressione dell'Esca e consente quindi di fornire raccomandazioni ai viticoltori per la varietà studiata. Può però anche essere utilizzato come modello di disegno sperimentale per identificare i fattori ambientali che influenzano l'espressione delle malattie fungine in altri vitigni di vite e altre malattie del legno della vite.
Hofstetter, V., Monod, V., Wilhelm, M., Viret, O., Gindro, K., Croll, D., & Zufferey, V. (2025). Identifying the pedoclimatic conditions most critical in the susceptibility of a grapevine cultivar to esca disease. OENO One, 59(1). Disponibile qui