A Scansano (Grosseto) e negli altri Comuni maremmani della Docg Morellino si lavora a un nuovo disciplinare e a un progetto d’individuazione e classificazione di cinque macro-aree, con l’ausilio di occhi e sensori di precision farming e di nasi e palati allenati a degustare i vini.
Niente zone di serie A e serie B
Il nuovo disciplinare del Morellino di Scansano Docg esalterà la tipologia Superiore e innalzerà l’asticella della qualità nella Riserva. Unitamente a questo un nuovo e grande progetto di ricerca, l'individuazione e “classificazione” degli stili del Morellino di Scansano in cinque grandi macro-aree. Nulla a che vedere, però, con la zonazione, sottolinea il presidente del Consorzio di tutela, Bernando Guicciardini Calamai, “perché l’intento è di conoscere e raccontare meglio le diverse anime del Morellino e non di creare vini e zone di serie A e serie B”.
Il progetto Precisiamo
Un lavoro che i produttori, capofila del progetto Precisiamo, stanno realizzando insieme all’Università di Pisa, dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Agro-Ambientali, sotto la guida del professor Claudio D’Onofrio e di un team di docenti e ricercatori esperti di economia agraria, sensoristica, precision farming e analisi sensoriale. I risultati nel 2025.
Un'offerta enoturistica attiva e green
Nel frattempo a Scansano (Gr) e negli altri comuni della Maremma (1.800 ettari vitati) si viaggia sempre più spediti sui canali della sostenibilità, non solo con la barra dritta sul biologico, ma anche con lo sviluppo della rete di stazioni di ricarica elettrica delle auto nelle cantine e con un’offerta enoturistica sempre più attiva, sempre più green, anche in bici sulle strade sicure di una zona d’Italia tra le meno abitate e meglio conservate.
Nel numero 8/2004 di VVQ l'articolo di approfondimento