Ricco come sempre il report dell'Area Studi Mediobanca sul settore vinicolo in Italia. L'analisi riguarda le 255 principali società di capitali italiane con fatturato superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 10,7 miliardi di euro, pari all’89,3% del fatturato nazionale del settore.
I vini frizzanti accelerano più dei vini fermi
Il 2022 dei maggiori produttori italiani di vino ha chiuso con un aumento del fatturato del 10% (+10,5% il mercato interno, +9,5% l’estero). I vini frizzanti (+16,9%) hanno accelerato più dei vini fermi (+8,2%).
Prevalgono i mercati di prossimità (Paesi UE) con il 37,1% dell’export, ma si riduce la distanza con il Nord America (34,6%); crescita importante (+26,9%) per l’America centro-meridionale.
Aumenti di listino a due cifre per vini Premium e Icon
Lo scorso anno ha visto il ritorno alle normali abitudini di consumo e la ripresa del flusso turistico.
Favorite le vendite nel canale Ho.Re.Ca. (+19,9%), che passa dal 16,6% del mercato nel 2021 al 18,1% del 2022, a svantaggio della Gdo, (+3,3% a valore) in calo dal 37,7% al 36%.
Gli aumenti di listino hanno interessato in minor misura i vini Basic (+6,6% a valore); aumenti a doppia cifra per i vini Premium (+13,7%) e i vini Icon (+11,1%).
Il canale delle vendite online arretra del 3,7%
In ridimensionamento l’e-commerce: nel 2022 le vendite on-line delle principali imprese vinicole si sono ridotte del 3,7%.
La classifica 2021 dei principali pure player era guidata da Vino.com (43,3 milioni di euro), seguito da Tannico (33,5) e Bernabei (31,8).
Sopra i 10 milioni il fatturato di Callmewine (17,1 milioni) e di XtraWine (12,6), mentre Winelivery si ferma a 9 milioni di euro.
Avanzata importante dei ricavi dall'enoturismo
Nel 2022 sono cresciuti i ricavi dei servizi enoturistici (+67% sul 2021). Al primo posto le visite in cantina (78,8% delle imprese), seguite dall’accoglienza presso una propria struttura alberghiera (32,5%) e dalla ristorazione (27,5%).
Solo il 17,5% delle società non svolge alcuna attività enoturistica.
Chi sono i big del settore in termini di fatturato
La leadership di vendite nel 2022 vede in testa il gruppo Cantine Riunite-GIV, con fatturato a 698,5 milioni (+10,1% sul 2021).
Al secondo posto il neonato polo vinicolo Argea (455,1 milioni, +9,6%), mentre al terzo si trova IWB, in crescita del 5,2% sul 2021 a 430,3 milioni.
Fatturato 2022 superiore ai 400 milioni di euro anche per la cooperativa romagnola Caviro (417,4 milioni), in progresso del 7,1% sul 2021.
Sette società tra i 200 e i 300 milioni di euro
Sette società rilevano ricavi compresi tra i 200 e 300 milioni di euro: la cooperativa trentina Cavit (fatturato 2022 pari a 264,8 milioni di euro, in calo 2,3% sul 2021), la veneta Santa Margherita (260,7 milioni di euro, +18,2%), la toscana Antinori (245,4 milioni di euro, +14,9%), la piemontese Fratelli Martini (237,6 milioni, +8,2%), La Marca, specializzata nella produzione di spumanti, con fatturato 2022 pari 235,2 milioni di euro (+30,9%), la trentina Mezzacorona (213,4 milioni, +8,6%) e la veneta Casa Vinicola Zonin (200,1 milioni, +0,8%).
Frescobaldi guida la classifica della redditività
Dal punto di vista della redditività, invece, il 2022 vede in testa la toscana Frescobaldi (28,4%), seguita dalla veneta Santa Margherita (19,7%).
Sul terzo gradino del podio c'è Terra Moretti con un utile del 13,7%, in aumento di 4,4 punti percentuali sul 2021, secondo tasso di crescita più alto dopo quello della Berlucchi (10,7%, +6 p.p. sul 2021).
Alcune aziende hanno una quota di export molto elevata, in alcuni casi quasi totalitaria: Fantini Group tocca il 96,4%, Ruffino il 93,2%.
Le specificità "finanziarie" regione per regione
Dai conti esaminati da Mediobanca emergono anche le specificità regionali. Nel 2021 il miglior Roi tocca alle aziende piemontesi (8,9%), alle toscane il più alto Ebit margin (15,7%).
In Toscana anche la maggiore solidità finanziaria, con i debiti finanziari pari ad appena il 22,1% del capitale investito.
Grandi esportatori i produttori piemontesi (68,9% del fatturato).
Performance migliori in Lombardia, Veneto, Puglia, Sicilia
Nel report brilla la Lombardia con vendite 2021 in aumento del 18,6% trainate dalle bollicine (+29,9%) che rappresentano la metà del fatturato complessivo.
Nel 2022 gli spumanti hanno spinto anche la crescita delle imprese venete (+13,4%); performance superiori alla media nazionale anche per Puglia (+21,1%) e Sicilia (+14,9%).
Ottimismo per il 2023, soprattutto delle bollicine
Lo studio ha elaborato anche le stime per l'anno in corso. I maggiori produttori di vino si attendono per il 2023 una crescita delle vendite del +3,3%, +3,1% l’export.
A spingere le vendite l’ottimismo per le bollicine (+5,2% i ricavi, +4,2% l’export), mentre i vini fermi si aspettano un +2,8% (+2,9% l’export).
Aspettative migliori in Friuli-Venezia Giulia (+9,9% sul 2022), Lombardia (+6,7%), Piemonte (+6,1%) e Sicilia (+5,6%).
Focus Mediobanca sulla governace delle aziende
Lo studio annuale comprende un focus sulla governance e sulle principali operazioni di M&A. L’indagine completa è disponibile per il download sul sito www.areastudimediobanca.com.