Il gruppo Ferrari crede nella ripartenza

Matteo Lunelli
Matteo Lunelli: «Non abbiamo smesso di investire in qualità e sostenibilità, con iniziative a sostegno di chi sta accusando i danni della crisi pandemica». Sul bilancio 2020 il peso delle chiusure del canale Horeca colpise più l’acqua minerale che il vino. «Ma abbiamo ammortizzato l’effetto con ottimi ordini da Gdo ed e-commerce»  

Le Cantine Ferrari e Il Gruppo Lunelli, le due realtà vitivinicole d’eccellenza della famiglia Lunelli, affrontano la crisi pandemica mantenendo alta la bandiera dell’alta gamma.

I bilanci 2020 sono stati chiusi rispettivamente con un meno 15% e un meno 20%, ma anche nell’anno orribile del coronavirus i Lunelli non hanno mai allentato gli investimenti ed i progetti di sviluppo attraverso campagne di promozione fortemente innovative, fino a diventare partner del team di Luna Rossa, e più recentemente partner ufficiale della Formula Uno, primo spumante italiano a riuscirci.

Due Ferrari in Formula Uno

«Siamo particolarmente orgogliosi – afferma Matteo Lunelli, presidente e amministratore delegato del gruppo  - di aver raggiunto questa partnership con il top delle corse automobilistiche in quanto ci permetterà di salire per tre anni su tutti i podi del campionato del mondo, cominciando con il Gran Premio di Imola intitolato quest’anno “Gran premio del Made in Italy” stappando una bottiglia formato Jeroboam per festeggiare tutte le vittorie».

«Questa partnership - prosegue l’Amministratore delegato - è nata da una comunanza di valori forti e ci porterà a beneficiare di 500 milioni di fans della competizione con l’obiettivo di far crescere la notorietà dello spumante Ferrari ed indirettamente del Trento Doc e di tutto il made in Italy di alta gamma».

L’impatto economico della pandemia

Sul bilancio 2020 si avverte il peso causato dalla chiusura del canale Horeca, tanto è vero che i cali maggiori si sono registrati per l’acqua minerale Surgiva, legata a doppio filo alla ristorazione per scelta commerciale. Per  lo spumante Ferrari le cose sono andate meglio, il calo si è limitato al 15%, con punte del 30% solo sull’export. «Ma considerato il quadro generale noi siamo soddisfatti del nostro bilancio».

Un triplice impegno di sostenibilità

Il Gruppo Lunelli non allenta l’impegno sul fronte della sostenibilità: economica, sociale ed ambientale.

«Sul piano ambientale abbiamo dimostrato con tutte le nostre aziende agricole certificate biologiche che è possibile produrre eccellenza a 360 gradi, con metodi di produzione che garantiscano il rispetto dell’ambiente».

«Non dimentichiamo che il consumatore dei prodotti di alta gamma in tutti i settori è molto sensibile sui temi ambientali e vede la sostenibilità ambientale come precondizione per essere sul mercato».

«Sul piano sociale abbiamo voluto dare un preciso segnale a tutta la catena degli stakeholder: dai nostri dipendenti assicurando lo stipendio e in caso di sospensione dal lavoro, ai rappresentanti anticipando parte delle provvigioni del futuro, con i nostri clienti dilatando i tempi dei pagamenti e ai nostri viticoltori conferitori assicurando un’adeguata remunerazione».

Mezzo milione contro la povertà

«Ma non ci siamo dimenticati di chi sta peggio di noi - precisa Lunelli -: abbiamo stanziato mezzo milione di euro a sostegno non solo di progetti nei paesi in via di sviluppo, dall’Africa subsahariana all’Asia, ma anche come aiuto alla povertà locale sempre più forte».

E in questo tempo pasquale come sono andate le cose?

«L’accoglienza e l’ospitalità sono, per un prodotto come il Ferrari, fondamentali ma dobbiamo dire che in questo periodo di chiusura del canale Horeca, abbiamo avuto ottimi ordini sia dalla GDO che dai piccoli negozi che dalle vendite online».

Il consumatore vuole comunque festeggiare e il modo migliore e il modo migliore per farlo è quello di stappare una bottiglia di Ferrari.

«Certo è che per noi è fondamentale il turismo, auspichiamo che dopo aver perso completamente la stagione invernale possa ripartire regolarmente almeno quella estiva».

Si riparte con l’efficacia dei piani vaccinali

E l’impatto con Brexit com’è andato?

«E’ stato sicuramente negativo, ma attribuisco questo dato prevalentemente al Covid-19: ora vista la politica di vaccinazione di quel paese, credo che quello inglese sarà il primo mercato a ripartire, noi siamo fiduciosi anche per l’Italia».

«Abbiamo molta fiducia nel presidente del Consiglio Mario Draghi – testimonia Matteo Lunelli -  che ho personalmente conosciuto quando lavoravo alla Goldman-Sachs di Londra e con il quale ho fatto anche dei progetti, e speriamo nel 2021 di avvicinarci a dati di bilancio del 2019».

Il gruppo Ferrari crede nella ripartenza - Ultima modifica: 2021-04-01T13:09:49+02:00 da Lorenzo Tosi

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