Quattro vini e un’etichetta per un’occasione unica: vedere la propria opera stampata sulla linea dei vini MOMA. Questa l’idea alla base dell’Umberto Cesari Art Contest, il concorso nato nel 2011 dedicato ai giovani talenti emergenti. Quest’anno è stata lanciata la seconda edizione e a trionfare è stata Futurwine di Donatella Carollo, studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Quest’opera andrà a sostituire Paper Glass di Elena Valentini, vincitrice della prima edizione del concorso.
Umberto Cesari Art Contest nasce dal desiderio di ribadire il legame che l’azienda ha con l’arte e di offrire l’etichetta dei vini della linea MOMA come spazio espositivo a quelli che saranno gli artisti di domani. Il nome di questa linea deriva dall’acronimo di MyOwnMAsterpiece: un chiaro riferimento all’eccellenza dell’opera artistica riprodotta sull’etichetta e all’alta qualità del vino allo stesso tempo.
Vino e Arte, infatti, si sono incrociati e hanno preso forma inizialmente con l’omaggio che Umberto Cesari ha voluto dedicare al maestro Giorgio Morandi, scegliendo Le Bagnanti come prima etichetta della linea MOMA. In seguito, si è voluto dare continuità a questo legame ripensando all’etichetta come uno spazio espositivo da dedicare questa volta a giovani artisti emergenti.
Con oltre 1000 voti ricevuti, Donatella Carollo ha conquistato il consenso della rete aggiudicandosi così il primo posto nella classifica della seconda edizione dell’Umberto Cesari Art Contest e il privilegio di vedere la propria opera stampata sulle etichette dei vini della linea MOMA di Umberto Cesari.
A scegliere il vincitore è stata infatti la rete: con oltre 4000 voti pervenuti sul sito www.umbertocesariartcontest.com, infatti, gli utenti del web hanno sostenuto la propria etichetta preferita scegliendo tra le 6 etichette finaliste.
Futurwine, prende ispirazione dalle opere di Depero e del Futurismo ed è stata realizzata dalla studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Venezia con acrilico su cartoncino. Particolare il soggetto scelto da Donatella Carollo: la forma grafica delle lettere che compongono la parola MOMA è stata reinterpretata e trasformata in una sagoma umana colta nell’attimo in cui sorseggia un calice di vino. E così la M in basso ricorda la parte alta del busto, la O il viso, la seconda M un copricapo, la A rovesciata il calice di vino. In particolare, il copricapo ricorda una corona per alludere alla qualità eccellente e regale del vino. L’intera composizione dell’opera è stilizzata e gioca su tre colori, il bianco, il nero e il rosso, per rendere chiara e immediatamente leggibile l’immagine. L’artista ha scelto di stendere il colore con il pennello proprio per mantenere il senso del “fatto con le proprie mani“, un po’ come l’uva, che richiede la cura e la sapienza delle mani del viticoltore per dare un buon vino.