Il Trentino Alto Adige Südtirol un laboratorio in Europa

“Future IPM 3.0”, 500 esperti a confronto sull’agricoltura sostenibile

Aperti i lavori scientifici il 16 ottobre 2017

Il 16 ottobre 2017 si è aperto il sipario su Future IPM 3.0, la settimana sulla sostenibilità in agricoltura e difesa delle piante che ha richiamato in Trentino, a Riva del Garda, oltre 500 esperti da 37 Paesi per un confronto scientifico sulle più recenti conoscenze nel campo della produzione integrata in agricoltura e sulle future soluzioni tecniche, politiche ed economiche per l’agricoltura sostenibile in Europa. Il Trentino Alto Adige- Südtirol è considerato dalla comunità scientifica internazionale un vero e proprio laboratorio a livello europeo e l’attività della Fondazione Edmund Mach che fa della sostenibilità la sua mission, risulta strategica nello sviluppo e nel trasferimento di innovazione tecnica indirizzata ad aumentare la sostenibilità ambientale delle produzioni agricole trentine. L’evento si è aperto con un incontro tecnico sul tema della produzione agricola competitiva e delle sfide della produzione sostenibile, che ha coinvolto il mondo agricolo trentino, e al quale sono intervenuti l’assessore Michele Dallapiccola e il direttore generale FEM, Sergio Menapace. “Questa è una grande occasione, quella di apportare cultura, cultura della sostenibilità, e dunque elevare l’impegno e l’interesse collettivo verso una agricoltura sempre più di elevato grado” ha detto in apertura l’assessore Michele Dallapiccola. “In Trentino abbiamo un istituto di ricerca con condizioni di laboratorio e di valutazione di natura teorica e scientifica che in altri luoghi in Italia non è stato facile costruire, e questa è la condizione che oggi ci permette di presentare al resto del mondo un sistema di lotta integrata che è tra i più avanzati a livello mondiale e che per certi aspetti, verso l’ambiente, riesce ad essere ancora più rispettoso rispetto al metodo biologico”. E’ un sistema, ha proseguito l’assessore, soprattutto aperto, che trova nella messa in discussione di se stesso il principale meccanismo all’evoluzione. Ecco perché tanto è importante la presenza di un tessuto imprenditoriale agricolo evoluto e ben disponibile a mettere in discussione se stesso, tanto importante è la presenza di una istituzione di ricerca scientifica e di applicazione tecnico pratica di quanto ricercato in un territorio che vuole porsi rispetto al resto del mondo come nuovo laboratorio. “C’è ancora molto da fare, ma abbiamo intrapreso la strada giusta in un confronto serrato a livello intellettuale e una porta verso il futuro. Mi auguro che queste giornate siano feconde di pensiero e di spunti perché poi i nostri contadini con orgoglio sapranno trasformare in ottimi frutti della nostra terra”. Nella giornata mondiale dell’alimentazione il presidente FEM, Andrea Segrè, ha ricordato che ancora 815 milioni di essere umani soffrono la fame. “La sfida alimentare – ha sottolineato – è immane se pensiamo che nel 2050 saremo 9,7 miliardi di persone nel mondo. Per riempire tutte queste bocche l’agricoltura del futuro dovrà almeno raddoppiare la sua produzione. Affinché la nostra Terra possa rispondere a questa sfida con delle risorse naturali limitate, è necessario che le bussole della ricerca e della sperimentazione coniughino al meglio ecologia e tecnologia in modo sostenibile. Ecco il senso di un convegno come Future IPM e, più in generale, del lavoro che quotidianamente svolgiamo alla Fondazione Mach: dobbiamo trovare le giuste rotte per garantire una relazione sostenibile tra l’essere umano e l’ambiente naturale che lo ospita”. Una giornata ricca di presentazioni, demo, interviste, tavole rotonde su vari temi: dalla sostenibilità in viticoltura e frutticoltura di montagna, fondovalle e pianura alle specie invasive e cambiamento climatico; dalla informazione e sicurezza alimentare alle nuove soluzioni tecniche e sostanze attive microbiologiche o naturali nella difesa delle colture. Ma anche prospettive relative ai prodotti fitosanitari a base biologica, ICT e meccatronica in campo: sensori, app, droni, agricoltura di precisione. La giornata è stata aperta da Marco Trevisan, dell’Università cattolica del Sacro Cuore e membro GRIFA, sul comportamento dei prodotti fitosanitari nell’ambiente, nelle produzioni e negli alimenti.  Il congresso Future IPM 3.0, aperto il 15 ottobre 2017 con l’assemblea generale della IOBC (Organizzazione internazionale per la difesa integrata ed il controllo biologico) prevede fino a venerdì 20 ottobre una serie di workshop scientifici e conferenze. Nell’ultima parte della settimana, fino a venerdì si terranno due convegni scientifici: uno sulla difesa integrata in viticoltura e uno sui meccanismi di difesa della pianta e sulla qualità biologica del suolo.

“Future IPM 3.0”, 500 esperti a confronto sull’agricoltura sostenibile - Ultima modifica: 2017-10-17T09:56:17+02:00 da Redazione

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