L’utilizzo dell’ozono (03) a scopo di disinfezione risale addirittura a oltre 100 anni fa, quando gli Americani si servivano di questo gas per bonificare le acque potabili e sanificare gli ambienti. Oggi numerosi studi in materia hanno confermato che l’ozono può essere applicato anche al settore agricolo, perché elimina funghi e batteri in grado di distruggere intere coltivazioni. Esso inoltre risulta essere totalmente biocompatibile, in quanto non lascia residui sulle piante, trasformandosi in ossigeno.
GR Gamberini, realtà da sempre attenta all'innovazione e alla razionalizzazione degli interventi di protezione delle colture, con l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale e i costi sostenuti dalle aziende agricole per la difesa, ha investito energie e competenza nella progettazione e costruzione di macchine per l'ozonoterapia le quali, già in fase di applicazione da alcuni anni, stanno fornendo risultati estremamente soddisfacenti in termini di efficienza ed efficacia.
Le applicazioni in serra
I test effettuati utilizzando la tecnologia micro 28 - ozono sanificante, nebulizzando l’ozono disciolto in acqua grazie al generatore brevettato, hanno dato esiti incoraggianti, soprattutto laddove le modalità di coltivazione consentono una corretta pratica agronomica, oltre a caratterizzarsi per una facilità di penetrazione del trattamento: l’ozono disciolto in acqua a basse concentrazioni, grazie alla sua potente azione ossidante, è in grado di devitalizzare ogni patogeno presente sulle colture (funghi, batteri, virus).
L'applicazione in vigneto
I test sono poi proseguiti in vigneto, nel cuore del Chianti, dove la macchina irroratrice a ozono (MOWAT) ha eseguito un ciclo completo di trattamenti durante la stagione 2017, con risultati molto soddisfacenti. In particolare, dai rilievi condotti in vigna, risulta che l’azione biocida dell’ozono disciolto in acqua ha avuto una forte efficacia devitalizzante sulle fruttificazioni dell’oidio che si è di volta in volta presentato sui grappoli, mentre non è stato possibile testare con cura la difesa contro la peronospora, per la mancata insorgenza della malattia. Per il 2018 è prevista una seconda stagione di test, presso la stessa Azienda vitivinicola, che verranno estesi anche al trattamento delle uve raccolte.
Conclusioni
L’ozonoterapia vegetale, attraverso la sua azione devitalizzante nei confronti di spore, miceli, etc., permette di evitare la selezione di ceppi resistenti, al contrario delle molecole di sintesi, ed è del tutto priva di effetti collaterali negativi. Inoltre, grazie all’adozione di questa innovativa tecnica, è possibile difendere le colture a residuo zero e in modo totalmente ecosostenibile.